Il Rina promuove le celle hi tech della Ecospray
Il Rina ha confermato la validità della tecnologia per la cattura dell’anidride carbonica (Carbon Capture - Cc) nell’ambito del trasporto marittimo con celle a combustibile a carbonati fusi (Molten Carbonate Fuel Cells - Mcfc) sviluppata dalla Ecospray

Le celle combustibili progettate dalla Ecospray
Genova – Il Rina ha confermato la validità della tecnologia per la cattura dell’anidride carbonica (Carbon Capture - Cc) nell’ambito del trasporto marittimo con celle a combustibile a carbonati fusi (Molten Carbonate Fuel Cells - Mcfc) sviluppata dalla Ecospray, la società del gruppo crocieristico Carnival specializzata nella realizzazione di soluzioni per decarbonizzare il trasporto via mare e via terra.
Dal gruppo della certificazione affermano che i risultati raggiunti sono in linea con gli obiettivi dichiarati dalla Ecospray all’avvio del progetto. In uno sforzo volto ad aumentare ulteriormente i valori di sostenibilità del progetto, Ecospray ha scelto di utilizzare il biogas come combustibile per la tecnologia Mcfc.
Quest’ultima può essere alimentata anche tramite idrogeno, metanolo, ammoniaca o gas naturale liquefatto di tipo fossile, ma l’uso di un carburante CO₂-neutro o addirittura CO₂-negativo rappresenta il vero valore aggiunto.
La valutazione del Rina arriva dopo una fase di valutazione durata due mesi e segue un Memorandum of Understanding (MoU) fra le due società siglato a luglio. La società di classificazione ha preso in considerazione l’intero ciclo di vita della CO₂, confermando che una cella Mcfc di 500 kilowatt alimentata dal “super bio-Gnl” (cioè un bio-Gnl con il quale la CO₂ viene catturata durante il processo di produzione) è in grado di ridurre del 20% le emissioni di CO₂ di una nave con motore da 10 megawatt, così come calcolato e dichiarato dalla Ecospray.
Il processo abbina gli effetti dell’utilizzo del bio-Gnl, per il quale la CO₂ è stata catturata, con l’alta efficienza e la capacità di generazione di energia negativa sotto il profilo delle emissioni di anidride carbonica del sistema Mcfc, una peculiarità di questo specifico tipo di cella, data dalla sua particolare composizione elettrochimica.
Il calcolo considera l’analisi completa del ciclo di vita della CO₂, come risultato dei seguenti processi:
• operazione del motore del nave;
• produzione di bio-Gnl;
• trattamento del bio-Gnl attraverso un processo di trasformazione a vapore, per ottenere gas ricco di idrogeno;
• reazione della Mcfc;
• cattura e liquefazione della CO₂.
Il MoU fra Rina ed Ecospray comprende anche la valutazione sulla fattibilità dell’installazione della tecnologia Mcfc a bordo delle navi.
CARBON CAPTURE CON MCFC: COME FUNZIONA
La tecnologia Mcfc è una delle tre per la cattura di anidride carbonica lanciate da Ecospray a giugno 2022, insieme a quella che prevede l’utilizzo di ammine e a quella con idrossido di calcio.
Il suo uso permette la cattura della CO₂ contemporaneamente alla produzione di energia. Viene perciò considerata strategica nel contesto della transizione energetica proprio per la capacità di catturare l’anidride carbonica da fumi esausti e generare energia pulita addizionale.
Si tratta senza dubbio della soluzione più complessa tecnologicamente fra le tre, ma anche di quella che garantisce i migliori risultati in termini di riduzione di emissioni, e alle aziende un forte contenimento delle spese operative. Il suo ambito applicativo non si limita a un tipo particolare di nave: questa tecnologia può essere utilizzata su tutti i tipi di motore (due tempi e quattro tempi) e con tutti i combustibili, quindi sia carburante tradizionale che gas naturale liquefatto.
Il dipartimento di Ingegneria civile, chimica e ambientale dell’Università di Genova ha collaborato con la Ecospray per il suo sviluppo, che è iniziato nel 2020. Dopo aver completato con il Rina questo importante passaggio nel suo processo di validazione, la Ecospray prevede di testare la tecnologia Mcfc nel suo laboratorio, equipaggiato con motore, torre di lavaggio e precipitatore elettrostatico (Wesp), un sistema che elimina particolato e fumo al camino in ambito marino.
La fase di industrializzazione è prevista per il 2024 e il successivo lancio sul mercato nel 2025. E’ importante infine notare che la cella a combustibile Mc da 500 kW è molto piccola e compatta: il suo impatto ambientale è quindi limitato e non ha in pratica alcun effetto sugli spazi della nave: “La Ecospray continua a lavorare su molti progetti di decarbonizzazione in ambito marittimo, concentrandosi su due aspetti principali: le tecnologie di cattura della CO₂ e la produzione di bio-Gnl. Nella nostra visione il bio-Gnl sta già giocando un ruolo importante nel trasporto terrestre ma avrà un ruolo sempre crescente nello shipping, a fianco del Gnl. Siamo molto soddisfatti dello statement ricevuto dal Rina, che ci incoraggia ad accelerare Ie prossime fasi del progetto Mcfc, come l’Approval in Principle, e premia i nostri grandi sforzi in ricerca e sviluppo - dichiara Filippo Lossani, direttore dell’Unità di business marittima della Ecospray. “I risultati raggiunti dalla Ecospray sono la dimostrazione che i sistemi e le tecnologie per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO₂ posti dai legislatori vengono sviluppati e introdotti sul mercato. L’industria sia richiedendo soluzioni fattibili e sostenibili, siamo molto lieti di confermare che il sistema Mcfc della Ecospray possa essere un’opzione, dal momento che ottiene i risultati che dichiara in termini di riduzione delle emissioni” conclude Giosuè Vezzuto, vice presidente esecutivo per le Attività marittime del Rina.
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