Sicurezza informatica, navi a rischio: un piano per difendere le compagnie
La sicurezza informatica non è la priorità delle aziende, in Italia come nel resto del mondo. Per metà delle imprese a livello internazionale è una voce in fondo al bilancio e rappresenta meno del 10% della quota di denaro investita in informatica

Il trasporto del grano ucraino nelle vicinanze di Istanbul
(reuters)Genova – La sicurezza informatica non è la priorità delle aziende, in Italia come nel resto del mondo. Per metà delle imprese a livello internazionale è una voce in fondo al bilancio e rappresenta meno del 10% della quota di denaro investita in informatica.
Acronis, azienda leader nella cybersecurity, lo sottolinea nel suo ultimo rapporto semestrale, di agosto, e sottolinea anche, però, che il 78% delle aziende è stata vittima di perdite di dati e pause forzate dell’attività produttiva per colpa di attacchi informatici.
A subire queste battute d’arresto non sono state solo grandi aziende ma anche piccole e medie imprese. Come spiega Paola Girdinio, "per un piccolo imprenditore non è sempre facile capire i rischi che corre, rendersi conto che quello che un tempo era protetto, il business dell’azienda, oggi non è detto che lo sia sempre”: oggi le aziende archiviano e gestiscono moltissime delle loro informazioni in sistemi di cloud computing, archiviazioni da remoto via internet, a volte senza neppure rendersene conto, la casella di posta elettronica è un caso di cloud computing, altre volte invece in modo consapevole, quando usano sistemi più sofisticati, ma non sempre con le necessarie precauzioni. “Nel 2015, quando ero nel consiglio di amministrazione di Enel, abbiamo capito che bisognava accompagnare le aziende verso la cybersecurity. Bisognava indicare delle linee guida. Abbiamo riunito un gruppo di aziende in un primo seminario, all’Università di Genova”.
Così, racconta Girdinio, è nata la Conferenza sulla cybersecurity, Cset, ora giunta all’ottava edizione. Per due giorni, ieri e oggi, al Palazzo della Borsa di Genova, si daranno appuntamento le maggiori aziende di sicurezza informatica del Paese.
Dirige i lavori Paola Girdinio, che è laureata in fisica ed è stata preside della Scuola di ingegneria dell’Università di Genova dove è ordinario di elettrotecnica. Da sempre vicina alle imprese, Girdinio è a capo di Start 4.0, uno degli otto centri di competenza nazionali co-finanziati dal ministero dello Sviluppo economico per unire piccole e grandi imprese e centri di ricerca pubblici e privati su temi specifici, nel caso di Start 4.0 le infrastrutture strategiche, porti, aeroporti, ferrovie ma anche reti internet.
Diverse le aziende presenti al convegno. Dalle piccole imprese che hanno nella sicurezza informatica il loro business principale, come la milanese Sababa, al conglomerato della difesa Leonardo che con la sua Cyber Academy forma imprese, istituzioni e giovani, a Fincantieri, che dal 2020 ha una divisione per la cybersecurity.
Le navi fanno sempre più ricorso a strumenti digitali e sono sempre più esposte ad attacchi, aumentati nel 2020 del 900% come riporta un’analisi del think tank americano Atlantic Council. La divisione cyber di Fincantieri ha il suo quartier generale a Trieste ma sedi anche Milano e Roma e un presidio a Genova dedito alle navi militari: “I sistemi di bordo delle navi hanno un’elettronica complessa. Nostro compito è aumentare il livello di telemetria, con piattaforme che capiscano se il sistema è sotto attacco, misurino il fenomeno e generino l’allarme”, dice il responsabile della divisione, Daniele Alì. —
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