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Traghettamento Gnl alla Spezia: “Il no in consiglio comunale serve a nulla”

Se il progetto per il traghettamento del gas naturale liquefatto da Panigaglia al porto della Spezia “fosse solo alla fase propositiva, il pronunciamento politico del consiglio comunale avrebbe una sua certa efficacia”. Lo dice il giurista Marco Grondacci

di L. Iv.
1 minuto di lettura

Il giurista ambientale Marco Grondacci

 

La Spezia – Se il progetto per il traghettamento del gas naturale liquefatto da Panigaglia al porto della Spezia “fosse solo alla fase propositiva, il pronunciamento politico del consiglio comunale avrebbe una sua certa efficacia. Ma non è sufficiente, essendo la procedura di approvazione finale a uno stadio molto avanzato”.

Insomma, il no ampio del consiglio comunale al progetto non servirà. Perché la politica non solo si è mossa in ritardo, ma ha avallato recentemente i passaggi che hanno portato alla predisposizione del progetto di truck loading.

Lo rimarca il giurista ambientale Marco Grondacci, che ha analizzato l’ordine del giorno sottoscritto da maggioranza e opposizione – con l’unica eccezione di Fabio Cenerini – e ne ha colto le lacune.

Occorrerebbe per Grondacci "onestà intellettuale da parte di quei consiglieri che fanno parte di partiti che sono stati o fanno parte del governo nazionale. Occorreva che impedissero la non applicazione della Valutazione di impatto ambientale ordinaria al progetto. I sindaci della Spezia e di Porto Venere avrebbero dovuto impugnare al Tribunale amministrativo regionale del Lazio il decreto direttoriale dello scorso 20 giugno con la quale è stata conclusa la procedura più rigorosa per valutare l’impatto ambientale del progetto. Invece gli enti hanno avuto un comportamento istituzionale nettamente favorevole al progetto” spiega Grondacci.

Che elenca tutte le azioni compiute dagli enti territoriali, Provincia, Regione, Comuni e Autorità di Sistema Portuale, che hanno portato a questo punto. Tra le altre cose, rileva il giurista, nell’ordine del giorno approvato manca “la richiesta di impegnare la Regione a non rilasciare l’intesa al progetto”: le motivazioni del documento “non reggerebbero a un eventuale contenzioso mosso dalla Snam contro il mancato rilascio della concessione. Ci sarebbe solo da sperare che sia la Snam a fare marcia indietro, ma vista l'aria che tira in Italia e in Europa oggi mi pare una ipotesi difficile anche da sperare”.

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