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Assaltarono la nave Grande Tema (Grimaldi), condannati quattro clandestini africani

Il giudice Tony Badenoch ha elogiato pubblicamente il comandante italiano Antonio Raggi per avere gestito la difficile situazione “con forza d’animo e buon senso”

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La nave Grande Tema (Grimaldi) 

Londra - Nel dicembre 2018 avevano sequestrato una nave italiana, la Grande Tema del gruppo Grimaldi, sulle acque del Tamigi, minacciando e usando violenza contro alcuni dei 27 marittimi dell’equipaggio. Solo l’intervento delle forze speciali britanniche, dopo 14 ore di panico, riuscì a liberare la nave. Ora i quattro clandestini artefici del gesto scellerato, due nigeriani e due liberiani, sono stati condannati per rissa ma non per dirottamento della nave. Toheeb Popoola, 27 anni, e Joberto McGee (definito il "capo banda") sono stati condannati a 31 e 32 mesi di carcere anche per avere minacciato di morte l’equipaggio. I due, entrambi nigeriani, sono stati rimpatriati. Al liberiano Ishola Sunday, 28 anni, sposato e padre di due bambini, la corte ha riconosciuto l’attenuante di avere agito “per disperazione, in modo impulsivo”. (Guarda il video)

Il giudice Tony Badenoch ha elogiato pubblicamente il comandante italiano Antonio Raggi per avere gestito la difficile situazione “con forza d’animo e buon senso” di fronte “alle minacce dei quattro clandestini e alla effettiva possibilità di morire”. Dopo avere scoperto i quattro africani, il comandante li mise in quarantena offrendo loro acqua e cibo: cinque giorni dopo, i clandestini iniziarono a minacciare i marittimi con pali di metallo, lanciando loro feci e urine e chiedendo di essere portati in Gran Bretagna. “Non sapevo chi fossero – ha testimoniato Raggi – per me potevano essere terroristi di Boko Haram. Ero spaventato per la sorte dei miei uomini anche perché non sapevo se quelle persone avessero nascosto armi a bordo”. Per i giudici britannici, tuttavia, il gesto dei quattro clandestini non è catalogabile né come terrorismo né come dirottamento della nave.

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