Los Angeles, la tassa sui mezzi inquinanti irrita i trasportatori
La nuova tassa, precisano i due porti americani, non verrà applicata ai camion a “zero emissioni”, che saranno esenti per tutta la durata del programma

Il porto di Los Angeles
Genova - I porti di Los Angeles e Long Beach puntano a sostenere l’utilizzo di veicoli green. I due scali avrebbero optato per l’istituzione di un “Clean Truck Fee” con l’obiettivo di aumentare il numero dei mezzi puliti impiegati nel sistema, destinando gli introiti alla realizzazione di un fondo appositamente dedicato all’acquisto di mezzi ecologici per favorire quindi la transizione ecologica delle aziende. Negli scorsi giorni i due porti hanno approvato l’applicazione di una tariffa sui container pari a 10 dollari per ogni teu trasportato.
La nuova tassa, precisano i due porti americani, non verrà applicata ai camion a “zero emissioni”, che saranno esenti per tutta la durata del programma. Un provvedimento coraggioso e lungimirante, quantomeno all’apparenza e soprattutto in un’ottica green, poiché pone la sostenibilità ambientale in primo piano. Tuttavia permangono altri aspetti da considerare, soprattutto quelli che riguardano la sostenibilità economica di questa scelta nel medio periodo. «Entrambi i porti hanno già subìto una significativa riduzione della quota di mercato nel corso dell’ultimo decennio – segnalano gli analisti – Imporre costi aggiuntivi agli operatori potrebbe accelerare e peggiorare questo trend di decrescita». Se la tariffa applicata fosse pari a 70 dollari a teu, secondo le stime, almeno l’1,4% del cargo verrebbe deviato dagli operatori verso altri porti. Anche con un’imposta pari a 18 dollari, tuttavia, verrebbero fatte scelte differenti e la merce, di conseguenza, potrebbe subire “deviazioni”.
Proprio per questa ragione, e per rafforzare le motivazioni di base del provvedimento, i porti di Los Angeles e Long Beach hanno richiesto anche ad altri scali di condividere l’applicazione della tariffa. Nella stessa risoluzione adottata, le due autorità portuali dichiarano che lavoreranno per coinvolgere altri porti, negli Stati Uniti e nel mondo, nell’applicazione dei “Clean Truck porgrams”. Secondo gli analisti l’imposizione di una tariffa elevata avrebbe solo l’effetto negativo di spostare il traffico verso altre destinazioni ma non quello positivo di sostenere con più forza la conversione “green” dei veicoli.