La nave che ha segnato la ripartenza dei porti ucraini? E' finita in Siria, Paese filo-russo
Dopo due settimane di peregrinazioni nel Mediterraneo Orientale, la nave con a bordo il primo carico di cereali uscito dall'Ucraina dopo l'invasione russa sembrerebbe essere finito in Siria, Paese stretto alleato di Mosca
A. Qua.
Kiev - Dopo due settimane di peregrinazioni nel Mediterraneo Orientale, la nave con a bordo il primo carico di cereali uscito dall'Ucraina dopo l'invasione russa sembrerebbe essere finito in Siria, Paese stretto alleato di Mosca: così mostrano le immagini satellitari realizzate dalla socioetà statunitense Planet Labs analizzate dall'Associated Press, che hanno mostrato la "Razoni battente", rinfusiera bandiera della Sierra Leone, al porto di Tartus poco prima delle 11.00 di lunedì 15 agosto. La nave era proprio accanto ai silos per il grano del porto. I dati del localizzatore del sistema di identificazione automatica (Ais) della "Razoni" mostrano che l'impianto era stato spento da venerdì, quando era appena al largo della costa di Cipro, secondoquanto riportato da MarineTraffic.com. A ieri i vari siti di geolocalizzazione navale non erano concordi né sulla posizione, né sulla destinazione dell'unità.
L'arrivo della "Razoni" in Siria, dopo che in effetti il carico, mentre la nave vagava in mare aperto, era passato di mano più volte, arriva dopo che il governo di Kiev aveva festeggiato sua la partenza iniziale dal porto di Odessa come segno che l'Ucraina sarebbe potuta tornare a spedire in sicurezza orzo, mais, olio di girasole e grano in un mondo affamato dove il prezzo globale del cibo è aumentati in questi ultimi mesi anche per effetto della guerra.Ma l'arrivo della nave nel porto siriano di Tartus mostra quanto possano essere complicate le strade del commercio internazionale e del trasporto marittimo. Tra l'altro la Siria ha già ricevuto grano ucraino preso dai territori occupati dalla Russia. Le navi dovrebbero tenere accesi i loro localizzatori Ais, ma le unità che vogliono nascondere i loro movimenti spesso lo disattivano.
Le unità dirette ai porti siriani, secondo Euronews, lo fanno regolarmente. La "Razoni" può essere identificata nell'immagine satellitare per il suo colore, lunghezza e larghezza, così come le quattro grandi gru bianche sul suo ponte. Samir Madani, co-fondatore del sito web specializzato nelle spedizioni petrolifere TankerTrackers.com ed esperto nel seguire le navi tramite immagini satellitari, ha identificato in modo simile la nave dall'immagine. La "Razoni", con un carico da 26 mila tonnellate di mais, è partita da Odessa lo scorso 1 agosto. Come parte dell'accordo per l'uscita delle navi dall'Ucraina, un centro di coordinamento delle Nazioni Unite a Istanbul con personale di Turchia, Russia e Ucraina supervisiona le spedizioni per assicurarsi che viaggino in sicurezza attraverso il Mar Nero, in alcune aree è minato, e ha assistito a numerosi combattimenti durante il conflitto.
Ma il Libano, che era la presunta destinazione di Razoni, finì per non accettare il carico, pur alle prese con la propria crisi economica. I media libanesi avevano riferito che dopo un mese di ritardo dovuto alla guerra in Ucraina, il caricatore che aveva acquistato la spedizione non la voleva più. La nave si è fermata al largo di Mersin, in Turchia, prima di dirigersi verso la Siria. Alla domanda sulla "Razoni", il Centro di coordinamento congiunto delle Nazioni Unite (Jcc) ha dfatto sapere che "dopo che le navi in partenza hanno autorizzato l'ispezione a Istanbul, il Jcc smette di monitorarle. Le unità autorizzate procedono quindi verso le loro destinazioni finali, qualunque esse siano". Martedì, l'ambasciata ucraina a Beirut ha fatto riferimento a una precedente dichiarazione secondo cui il carico della "Razoni" non era più sotto la responsabilità di Kiev: "Il nostro compito è stato quello di riaprire i porti marittimi per il carico di grano ed è stato fatto", affermano dalla capitale libanese.
Allo stesso modo, a Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price affermato che gli Stati Uniti non "determinano chi acquista le spedizioni di grano o le loro destinazioni finali. Quello che conta di più per noi sono un paio di cose. Uno: che l'Ucraina sia adeguatamente compensata per il grano, il cibo, per i raccolti che sta fornendo in questo caso. E che il cibo arrivi dove è più necessario". Un funzionario raggiunto telefonicamente martedì al porto di Tartus ha rifiutato di commentare. La missione della Siria presso le Nazioni Unite non ha risposto a una richiesta di commento. Tartus, sul Mar Mediterraneo, si trova a circa 320 chilometri a Nord-Ovest della capitale della Siria, Damasco. Il Paese rimane sotto le sanzioni dell'Occidente per le uccisioni e gli abusi di civili durante la guerra, sebbene sia esentata sul tema delle forniture di cibo.
Il supporto militare russo è stato fondamentale per la permanenza al potere del presidente siriano Bashar Assad. La Siria ha riconosciuto le regioni separatiste dell'Ucraina orientale di Donetsk e Luhansk, sostenute dalla Russia, come entità sovrane, portando Kiev a interrompere i legami diplomatici con Damasco. Dall'inizio di quest'anno, divrse navi comunque hanno trasportato generi alimentari ucraini dal territorio occupato dalla Russia alla Siria. A maggio, le immagini satellitari hanno mostrato la "Matros Pozynich", battente bandiera russa, al porto di Latakia, in Siria. L'Ucraina aveva fatto sapere che la nave aveva 27 mila tonnellate di grano che la Russia aveva rubato e inizialmente ha cercato di vendere in Egitto, Paese che ha rifiutato di prendere il carico.
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