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Magnate australiano pronto a vendere le sue isole nel Pacifico alla Cina

Un uomo d'affari australiano si prepara a vendere agli interessi cinesi una catena di 21 atolli corallini situati a circa 500 miglia nautiche a Nord-Est di Cairns, in Australia. Ian Gowrie-Smith è infatti il proprietario delle Conflict Islands, in Papua Nuova Guinea

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Cairns - Un uomo d'affari australiano si prepara a vendere agli interessi cinesi una catena di 21 atolli corallini situati a circa 500 miglia nautiche a Nord-Est di Cairns, in Australia. Ian Gowrie-Smith, un imprenditore in pensione che ha investito in imprese petrolifere, del gas, minerarie e farmaceutiche nel corso dei decenni, è infatti  il proprietario delle Conflict Islands, in Papua Nuova Guinea. Situata tra il Mar di Salomone e il Mar dei Coralli, il piccolo arcipelago ospita 30 abitanti permanenti, un programma di conservazione delle tartarughe, un piccolo resort e terra sufficiente per una pista aerea di 3.000 metri. Gowrie-Smith ha confermato al canale australiano 9 Now che i suoi agenti stanno parlando con acquirenti cinesi per una potenziale vendita.

Il prezzo in discussione è di circa 25 milioni di dollari, e l'imprenditore si è offerto di negoziare la vendita al governo australiano con uno sconto, date le potenziali implicazioni per la sicurezza nazionale di una struttura cinese vicino alle rotte marittime Nord-Occidentali dell'Australia. I politici australiani hanno recentemente espresso serie preoccupazioni per il nuovo accordo militare della Cina con il governo delle Isole Salomone, che potrebbe includere la realizzazone di basi per le forze di sicurezza cinesi. Le Conflict Islands sono ancora più vicine rispetto alle Salomone, si parla di circa 300 miglia nautiche, e Gowrie-Smith ha espresso curiosità sul motivo per cui il governo australiano non era interessato a fare un accordo che mettesse le isole nelle mani australiane. Qualsiasi presenza cinese nelle "Isole del Conflitto" sarebbe soggetta al governo della Papua Nuova Guinea, e la Cina è il principale cliente di questo Paese per le esportazioni di risorse naturali, tanto che le due nazioni hanno recentemente avviato discussioni su un accordo di libero scambio.

La Cina ha una storia di costruzione di basi militari insulari su atolli corallini nel Mar Cinese Meridionale, nate prima come strutture civili e poi trasformate in sistemi di difesa aerea e missilistici antinave. Si ritiene che la Marina cinese stia perseguendo un accordo per insediare al propria presenza nella base navale di Ream, in Cambogia, un tempo sede degli investimenti militari americani. Le ambizioni di Pechino si estendono a molte isole strategiche del Pacifico meridionale: a giugno, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha condotto un grande tour delle Isole Salomone, e poi a Fiji, Kiribati, Samoa, Tonga, Vanuatu, Papua Nuova Guinea e Timor Est per premere su un "piano spaziale marino". Se accettato, il piano conferirebbe alla Cina un ruolo maggiore negli affari marittimi regionali.

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