I tempi di pagamento di allungano anche nei Paesi Bassi
Roma - Con l'emergenza coronavirus aumentano i ritardi di pagamento in Olanda. È quanto emerge da uno studio della Coface, la società francese di credito alle esportazioni, realizzato su 301 imprese. I termini di pagamento a dilazione rappresentano un caso interessante nei Paesi Bassi. Solo il 42% degli intervistati nel sondaggio del primo trimestre 2020 ha dichiarato di offrire termini di pagamento lunghi

Roma - Con l'emergenza coronavirus aumentano i ritardi di pagamento in Olanda. È quanto emerge da uno studio della Coface, la società francese di credito alle esportazioni, realizzato su 301 imprese. I termini di pagamento a dilazione rappresentano un caso interessante nei Paesi Bassi. Solo il 42% degli intervistati nel sondaggio del primo trimestre 2020 ha dichiarato di offrire termini di pagamento lunghi, mentre per il secondo trimestre 2020 il dato è aumentato solo leggermente per il 48%. I termini di credito a breve termine dominano il panorama imprenditoriale olandese, con l'85% delle imprese che registra termini di pagamento entro i 60 giorni.
Tra il primo e il secondo trimestre le preferenze delle modalità di pagamento sono cambiate; si assiste ad un incremento dei pagamenti a breve termine. Gli intervistati non mostrano fiducia sull'attuale contesto economico e preferiscono incassare il prima possibile. Queste preoccupazioni sono fondate. Il numero di partecipanti che ha dichiarato ritardi di pagamento è aumentato dal 71% nel primo trimestre al 75% nel secondo trimestre 2020: ovvero, nel campione preso in considerazione tre aziende su quattro stanno registrando ritardi di pagamento.
Le imprese hanno dichiarato che la durata media dei ritardi di pagamento è elevata: 66 giorni nel primo trimestre, 58 giorni nel secondo trimestre. Il settore della vendita al dettaglio tessile-abbigliamento soffre i ritardi più lunghi. La percentuale di crediti a dilazione con ritardi di pagamento, scaduti da oltre sei mesi, rappresenta una questione preoccupante nei Paesi Bassi. Nel complesso, non sono elevati, ma la distribuzione è leggermente cambiata nella fascia più alta. Mentre nel primo trimestre 2020 solo il 3,6% degli intervistati ha dichiarato ritardi di pagamento pari al 5% del proprio fatturato, il numero è aumentato al 9,6% nel secondo trimestre.
Le prospettive economiche sono cambiate completamente in pochi mesi. Nel primo trimestre 2020, tutti i settori hanno mostrato fiducia ed aspettative di nuovi affari positive per il 2020, con il comparto chimico-farmaceutico il più ottimista e le costruzioni il meno. Tuttavia, a giugno 2020, il 52% delle imprese intervistate stimava una tendenza di business negativa per il 2020. Questa contrazione economica sta minacciando la sopravvivenza di alcune delle aziende intervistate. Un terzo di esse ha chiesto o prevede di richiedere aiuti di Stato, mentre un altro 7% non è sicuro ma potrebbe ricorrervi se la situazione economica dovesse peggiorare.
Di conseguenza, le priorità legate alle principali criticità per le prospettive aziendali sono cambiate: mentre a inizio 2020, l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea sembrava essere il problema più grande, ora sono gli effetti del Covid-19 sull'economia mondiale e le interruzioni delle catene di produzione globali a destare preoccupazione. Questo potrebbe essere uno dei motivi che spiega la perdita di fiducia delle imprese olandesi nei confronti della Cina e la loro preferenza nei confronti dell'Asia emergente come destinazione con le maggiori opportunità: «Il primo studio Coface sui comportamenti di pagamento delle imprese nei Paesi Bassi conferma come gli effetti della pandemia da Covid 19 continuino a rappresentare l'ostacolo più impattante per l'economia mondiale nel 2020 - sottolinea Ernesto De Martinis, amministratore delegato di Coface in Italia e responsabile per la Strategia nella Regione Mediterraneo & Africa -. L'aumento dei ritardi di pagamento, la maggiore inclinazione verso i pagamenti a breve termine e le prospettive economiche poco rosee che le imprese locali mostrano per questo anno evidenziano come anche un'economia tradizionalmente forte quale quella olandese non sia stata esente da un rallentamento generale, in un contesto globale decisamente inedito e sfidante».
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