Assarmatori, ultima chiamata per norme anti-inquinamento che non penalizzino l’Italia
“Gli armatori italiani sono in prima linea per fare la loro parte sui tanti dossier aperti a livello europeo e internazionale, a partire da quelli legati alla decarbonizzazione, e anche la nostra costante e qualificata presenza nei luoghi dove si prendono le decisioni”: così Stefano Messina, presidente di Assarmatori

Da sinistra: Stefano Beduschi, membro del consiglio di Assarmatori e vicepresidente della Italia Marittima; Achille Onorato, vicepresidente Assarmatori e amministratore delegato della Moby; Stefano Messina, presidente Assarmatori e vice presidente esecutivo della Ignazio Messina & C.; Matteo Catani, membro del consiglio di Assarmatori e amministratore delegato della Gnv; Mariaceleste Lauro, membro del consiglio di Assarmatori e amministratore delegato dell'Alilauro; Niels Wammen-Jensen, vicepresidente con delega agli Affari europei del gruppo Msc; Alberto Rossi, segretario generale di Assarmatori
Bruxelles - “Gli armatori italiani sono in prima linea per fare la loro parte sui tanti dossier aperti a livello europeo e internazionale, a partire da quelli legati alla decarbonizzazione, e anche la nostra costante e qualificata presenza nei luoghi dove si prendono le decisioni a livello continentale lo evidenzia. Nell’ultimo anno, con l’apertura dell’ufficio a Bruxelles, abbiamo portato il nostro contributo di esperienza e conoscenza delle realtà in cui operiamo, promuovendo lo sviluppo dei traffici marittimi in Italia, Paese che anche grazie all’operato del Governo e dei nostri Europarlamentari è tornato protagonista in Europa. Fatto che ci è stato ribadito in questi giorni di incontri ai più alti livelli delle Istituzioni dell’Unione e ulteriore dimostrazione è che anche la Commissione è pronta a sostenere la nostra richiesta di rivedere la metrica dell’indicatore di intensità carbonica (Carbon Intensity Indicator, Cii) dell’Organizzazione marittima internazionale (Imo)”: è il commento del presidente di Assarmatori Stefano Messina al termine della due giorni che ha portato i vertici dell’associazione armatoriale italiana a incontrare a Bruxelles autorevoli esponenti delle istituzioni dell’Unione europea. “Abbiamo rappresentato le specificità dell’Italia in questo comparto - ha aggiunto Messina – ricordando che gli armatori italiani sono riferimenti a livello mondiale per la flotta traghetti merci e passeggeri, connettendo la più ampia comunità insulare d’Europa, e primi nel Mediterraneo nei servizi delle Autostrade del Mare. Anche per questo siamo preoccupati dal nuovo Cii dell’Imo, del quale è urgente cambiare la metrica. Così come è pensato oggi porta a effetti opposti rispetto a quelli di salvaguardia ambientale, penalizzando proprio il naviglio italiano che ogni giorno toglie migliaia di camion dalla strada: in tal senso, come detto, sono arrivati segnali incoraggianti anche dalla Commissione. Per quanto riguarda il pacchetto Fit for 55, e in particolare l’ingresso del trasporto marittimo nel sistema per lo scambio delle quote di anidride carbonica europeo (Ets), abbiamo ottenuto importanti misure per salvaguardare principi garantiti dalla Costituzione come la continuità territoriale, tutelando i collegamenti con le Isole minori, e altrettanto bisogna fare per Sardegna e Sicilia con l’obiettivo di scongiurare un netto aumento dei costi del trasporto. Questo è importante anche in vista del negoziato finale di trilogo sulla proposta di regolamento Fuel Eu Maritime che si terrà domani proprio qui a Bruxelles. Occorre ora che i proventi del regime Ets che provengono dai servizi marittimi nei porti italiani siano assegnati al trasporto marittimo del Paese per finanziare interventi di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e al fine di assicurare la disponibilità sul mercato, a costi accessibili, dei nuovi carburanti alternativi nei prossimi anni e relativi investimenti infrastrutturali. Ancora, abbiamo ribadito come tali carburanti siano purtroppo ad oggi lontani dall’essere una realtà percorribile, sia perché non ancora disponibili su larga scala sia per la mancanza di un’adeguata rete di distribuzione e stoccaggio nei porti. Gli armatori sono pronti ad utilizzarli, non appena effettive queste opzioni saranno effettive”. Ieri la prima giornata di lavoro si è sviluppata in una visita presso il Servizio europeo per l’Azione esterna (Eeas) con l’incontro con Giovanni Cremonini, a capo del settore Sicurezza marittima, in una riunione con il World Shipping Council, l’associazione internazionale delle compagnie di trasporto container, quindi in una riunione alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea con i diplomatici e i funzionari italiani che presidiano a Bruxelles tavoli e negoziati strategici per lo shipping.
In serata è stata organizzata la cena “Assarmatori meets the Eu” alla presenza di deputati del Parlamento europeo, alti dirigenti di diverse direzioni generali della Commissione, esponenti di primo piano del settore marittimo e portuale europeo, come il presidente dell’organizzazione europea dei porti (Espo) Zeno D’Agostino, vertici del sistema politico, istituzionale, militare, diplomatico e industriale italiano a Bruxelles. In questa occasione si sono tenuti discorsi introduttivi del presidente di Assarmatori Stefano Messina, di Fotini Ioannidou, a capo dell’unità di Sicurezza marittima (che fa parte della direzione Trasporti della commissione europea) e dell’Ambasciatore Stefano Verrecchia, rappresentante permanente aggiunto d’Italia all’Unione europea.
Oggi, nel corso della seconda giornata, i componenti del consiglio direttivo hanno incontrato Walter Goetz, Capo di Gabinetto della commissaria europea ai Trasporti Adina Vălean, e Roxana Lesovici, membro del Gabinetto con delega allo Shipping. A seguire, hanno potuto confrontarsi con diversi deputati in un pranzo di lavoro all’interno del Parlamento europeo.
Entrambe le circostanze, fanno sapere dall’Assarmatori, sono state occasione preziosa per fare il punto sulle più attuali tematiche che coinvolgono da vicino il trasporto marittimo. A concludere il ciclo di riunioni, l’evento “Call for action to implement the Eu Mission Restore Our Ocean and Waters: the role of the European shipping”, con Kestutis Sadauskas, vice direttore generale della direzione generale Affari marittimi e pesca; ed Elisabetta Balzi, responsabile dell’unità Oceani e mari della direzione generale Ricerca e innovazione.
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