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Crociere, Trieste domina i traffici nel Nord Est. Venezia fatica ma non si arrende

Trieste Terminal Passeggeri già a ottobre ha festeggiato il superamento dei 424.000 passeggeri annunciati a inizio anno: si prevede così di terminare il 2022 con l’eccezionale cifra di 450.000 passeggeri

di Matteo Martinuzzi
2 minuti di lettura

Costa Deliziosa a Trieste

 

Trieste – Come si preannuncia il 2023 per l’industria crocieristica a nord est? In sintesi possiamo vedere una timida ripresa per Venezia ancora depauperata dall’utilizzo delle banchine della sua stazione marittima, con al contempo una congiunturale lieve flessione per Trieste dopo il suo anno dei record.

Partiamo da Trieste Terminal Passeggeri che già a ottobre ha festeggiato il superamento dei 424.000 passeggeri annunciati a inizio anno: si prevede così di terminare il 2022 con l’eccezionale cifra di 450.000 passeggeri. Per movimentare questo imponente traffico TTP ha messo a disposizione degli operatori stabilmente le banchine 29 e 30 presso la storica stazione marittima di molo Bersaglieri e l’ormeggio 57 alla radice del Molo IV. A questo va ad aggiungersi anche la banchina dedicata al traffico di Msc Crociere di Porto Rosega a Monfalcone. Un sfida difficile dal punto di vista logistico che al tramonto di questa stagione può dire di essere stata vinta da Trieste che ha avuto una notevole ricaduta su tutto l’indotto.

Venezia invece ha portato a casa con molta fatica circa 200 scali, distribuiti tra le poco turistiche zone industriali di Marghera e Fusina e le new entry di Chioggia e della rada fuori Laguna. Quest’ultima soluzione sperimentata da Norwegian Gem a luglio verrà riproposta in 32 occasioni nel 2023. Grazie a questa nuova disponibilità di soluzioni saliranno a circa 300 le toccate nell’anno venturo con un incremento che riguarderà soprattutto i marchi upper-premium e luxury dove le dimensioni delle navi da crociera sono ridotte. Infatti i limiti per il vento imposti per il transito nel Canale dei Petroli che porta a Marghera/Fusina limitano moltissimo l’accessibilità delle navi da crociera di grosse dimensioni. Così con venti anche non eccessivi le navi sono costrette a rifugiarsi a Trieste, cosa che è già avvenuta questo autunno con alcune navi di classe “Lirica” di MSC deviate a Trieste. Infatti la classe la “Lirica”, le navi più vecchie e piccole della flotta, sono quelle che scaleranno a Venezia anche l’anno prossimo, ben tre, mentre una quarta arriverà a Monfalcone.

L’unica nave di Costa Crociere che arriverà in Laguna è la Costa Deliziosa che è rimasta orfana della sorella Costa Luminosa che invece scalava quest’anno a Trieste. Con la cessione della nave a Carnival Cruise Line, il capoluogo giuliano ha perso così il traffico della compagnia genovese. Mentre alcune navi della fascia alta ritorneranno a Venezia per l’appeal internazionale della città lagunare: così si spiega la flessione dei traffici nelle banchine triestine.

I problemi da risolvere a Venezia restano comunque tanti in attesa di un nuovo terminal per navi di grandi dimensioni a Marghera. Quest’ultimo è atteso dall’Autorità Portuale veneziana per la stagione 2026, ma la navigabilità dei canali in tutte le condizioni e la coabitazione con il Mose resta un’incognita. Anche la questione dragaggi andrà risolta e bisognerà vedere se gli studi per un adeguamento del Canale Vittorio Emanuele porteranno a qualche risultato: questa rimane l’unica via per raggiungere l’attuale stazione marittima che rischia di diventare una cattedrale nel deserto dove sono stati investiti centinaia di milioni di soldi pubblici.

E’ questo il momento per Trieste per spingere sull’acceleratore ed investire sull’industria crocieristica per dare una stabilità ai flussi turistici a prescindere dai destini di Venezia. Questo lavoro è stato fatto ad esempio con TUI Cruises che ha sempre preferito il capoluogo giuliano ideale porta di accesso per i mercati di lingua tedesca. Stabilizzare il traffico su un costante utilizzo contemporaneo delle due banchine del molo Bersaglieri sarebbe un ottimo risultato. Anche se quest’ultime sono un po’ troppo corte per le navi di ultima generazione, ma in compenso si è avviato l’iter per la loro elettrificazione che renderà questo traffico ancora più “green” tacitando sul nascere qualunque possibile contestazione di ambientalisti in città.

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