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“Noi già pronti alla sfida green, ma a Vado siamo ancora fermi” | L’intervista

“Abbia pazienza, rispondo a questo messaggio e torno da lei... forse sono l’unico armatore che non ha un servizio di segreteria”. Pierre Mattei è l’uomo che prima da braccio destro del fondatore Pascal Lota, e poi da presidente e azionista ha plasmato Corsica Ferries

di Alberto Quarati
2 minuti di lettura

Pierre Mattei, presidente della Corsica Ferries (linkedin)

 

Genova – “Abbia pazienza, rispondo a questo messaggio e torno da lei... forse sono l’unico armatore che non ha un servizio di segreteria”. Pierre Mattei è l’uomo che prima da braccio destro del fondatore Pascal Lota, e poi da presidente e azionista ha plasmato Corsica Ferries: bandiera italiana, cuore a Bastia, con la sua quindicina di navi gialle si confronta coi big mondiali sempre più interessati al Mediterraneo: Aponte, Grimaldi, Saadé.

Il traghetto a vela, gli accordi con Grendi... gli ultimi tempi sembrano vivaci.
“Questo è sempre un lavoro vivace. Ora dedico l’80% del mio tempo al tema ambientale. Con le nuove normative internazionali tutte le navi del mondo, 40 mila unità, sono sotto monitoraggio e dal prossimo anno scatteranno le classi energetiche: dobbiamo essere preparati”.

Pronti con le navi con idrogeno e ammoniaca?
"Ma no, il percorso sui nuovi carburanti lo devono fare i grandi armatori: quale sarà il più usato, dipende dalle loro scelte. Il vantaggio dell’armatore, diciamolo, sta nella vendita: una compagnia delle nostre dimensioni deve avere la certezza che le proprie navi, ovunque vadano, trovino carburante necessario per funzionare. Però stiamo facendo esperimenti con l’energia elettrica da terra e anzi, da aprile la nostra ‘Mega Express III’ si allaccerà alla rete quando sarà ferma in banchina, spegnendo i motori”.

Dove?
”A Tolone. La nave prenderà elettricità per tutta la sosta, che mediamente è 12 ore. Tra l’altro in questo caso sarà un taglio di emissioni di anidride carbonica al 100%, perché l’energia sarà prodotta col nucleare... che può essere contestabile per altri motivi, ma dal punto della CO2 non si può dire niente: non ne produce”.

E quanto vi costerà?
”Davvero, non lo so ancora di preciso: siamo in trattativa coi fornitori. Ad aprile glielo saprò certamente dire”.

Perché non avete avviato questa sperimentazione a Vado Ligure?
”Perché come saprà buona parte del terminal è stato portato via dalla mareggiata del 2018. Siamo rimasti con un accosto. Da allora il terminal lavora molto meno, abbiamo un accosto, e insomma sull’uso dell’energia elettrica da terra non si è potuto andare avanti. Ora aspettiamo i lavori di ripristino, e siamo nel 2023...”.

Farà montare i sistemi di lavaggio dei fumi?
“Allora, su quei sistemi ci sono due ordini di problemi a mio avviso. Uno, che riguarda però un po’ tutti gli interventi di ambientalizzazione delle navi, è che siccome le norme riguardano tutti, tutti di conseguenza siamo in coda per poter fare questi interventi. E parliamo di mesi e mesi di attesa. Due: è vero che gli scrubber tagliano le emissioni di zolfo, ma non quelle di CO2: anzi, con le torri di lavaggio la nave ha bisogno di un po’ più di potenza per funzionare. Il rischio è che alla fine si produca più anidride carbonica che meno. Noi procediamo con il rallentamento della velocità di crociera e altre tecniche di risparmio tradizionali”.

Con Cma Cgm studiate un traghetto a vela. Una scelta super-innovativa.
”Si tratta di un prototipo: mi interessava investire su questa tecnologia perché in realtà non è così futuristica come dice. Infatti mette insieme due tecniche tradizionali - cioè la vela, ma anche il gasolio, perché la nave è ibrida - e ha come risultato quello di inquinare meno: può essere davvero un game changer”.

L’accordo con Grendi vi vedrà armatori di un traghetto merci gestito commercialmente da loro. A quando la Corsica Cargo?
“Direi che per ora va bene così, politica dei piccoli passi. E comunque specie nella stagione invernale di cargo ne facciamo. Lavoriamo molto nel trasporto delle automobili. Giusto qualche giorno fa abbiamo portato 500 Tesla, utilizzando i garage dei nostri traghetti”.

La stagione estiva si avvicina. Farete assunzioni?
“Certo, siamo stati i primi a inventare la formula dell’Open Day, che è piaciuta anche a tante altre compagnie, come vediamo in questi giorni. Come tutti abbiamo avuto delle difficoltà nell’assumere personale navigante, me credo che passata la pandemia i problemi vanno a ridursi. Per quest’anno prevediamo 500 assunzioni circa”.

In vista di nuove rotte?
“Lei sa che noi ci caratterizziamo per sperimentare nuove rotte. Purtroppo non replichiamo la rotta Tolone-Sicilia perché i passeggeri non erano disposti ad affrontare un viaggio così lungo. Per il resto, più presenza sulla Sardegna con Grendi, e concentrazione sulle nostre rotte storiche, in particolare dalla Francia verso Corsica, Baleari e Sardegna”. 

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