Container, la metà non è caricata correttamente / FOCUS
Genova - Un’indagine del National Cargo Bureau (Ncb) riferita a 500 container ha rilevato come la merce spesso non venga correttamente dichiarata né immagazzinata in modo adeguato.
ELISA GOSTI
Genova - Un’indagine del National Cargo Bureau (Ncb) riferita a 500 container ha rilevato come la merce spesso non venga correttamente dichiarata né immagazzinata in modo adeguato. Il Ncb è un’organizzazione non a scopo di lucro che effettua ispezioni su navi da carico convenzionale e portacontenitori.
Controlla ogni anno circa 31 mila container che trasportano merci pericolose in uscita dai porti statunitensi, per verificare che siano state rispettate le norme di sicurezza e che il carico sia stato sistemato in modo adeguato ad assicurarne la salvaguardia, oltre che garantire la salvaguardia delle navi che lo trasportano.
La necessità di un’indagine accurata è nata in seguito a una serie di incidenti che hanno riguardato alcune navi container, in particolare l’incendio a bordo della “Maersk Honam”, che ha provocato la morte di cinque membri dell’equipaggio. Il Ncb, che normalmente si occupa solamente delle ispezioni dei container in esportazione dagli Stati Uniti, si è offerta di effettuare ispezioni gratuite su un campione di contenitori in importazione per i membri del Cargo Incident Notification System (Cins).
Il Cins si definisce come un sistema, lanciato nel settembre 2011, sviluppato per aumentare la sicurezza e la salvaguardia nella catena di distribuzione, ridurre il numero degli incidenti sulle navi riguardanti i carichi ed evidenziare i rischi causati da alcune tipologie di merci e da una sistemazione non adeguata di queste ultime.
Secondo quanto dichiara il Cins, i suoi 17 membri controllerebbero oltre il 60% della capacità cargo su container. Maersk, Hamburg Süd, Hapag-Lloyd e Cma Cgm hanno aderito al programma. Sono stati quindi selezionati 500 container appartenenti a queste quattro società che sono stati ispezionati dalla Ncb: «Sono stati esaminati container di diverso genere che trasportavano merci pericolose e cargo generico, prodotti destinati sia all’importazione sia all’esportazione» spiega Ian Lennard, presidente del Ncb.
Tra i 550 container ispezionati il 55% ha evidenziato alcune mancanze; il 49% degli dei container in import che trasportavano merci pericolose non era in regola, così come il 38% di quelli in export non rispettava i parametri: «Si tratta di risultati scioccanti - ammette Lennard -. Nella quasi totalità dei casi esaminati i problemi principali riguardavano una non corretta, e quindi non sicura, sistemazione del carico a bordo. Non sono stati rispettati i parametri imposti per le merci pericolose, che vengono trattate come un carico generico. Occorre intensificare le ispezioni, che per ora hanno riguardato solo un numero esiguo di container». Per aumentare i controlli, «Occorrere utilizzare maggiormente i sistemi di automazione per effettuare un miglior lavoro di targetizzazione del carico da ispezionare e poter disporre quindi di una campionatura più significativa» aggiunge Lennard.
La maggior parte degli dei container in importazione oggetto di controllo proveniva dall’Estremo Oriente e dal Sud America. I risultati delle ispezioni verranno discussi nelle prossime settimane presso la “Subcommittee on Carriage of Cargo and Containers” dell’International Maritime Organization e presentati, con un documento ufficiale, dall’International Cargo Handling Coordination Association: «Ritengo che l’Imo – chiude Andrew Kinsey, consulente presso la Allianz Global Corporate&Specialty - sia la sede più appropriata per discutere il problema e trovare una soluzione».
I commenti dei lettori