Augusto Cosulich: "Puntiamo a un altro anno da record. Non sarà l'autunno nero che dicono" / INTERVISTA
Genova - Due acquisizioni che si concretizzeranno a settembre nel settore della siderurgia e occhi aperti alla ricerca di nuove occasioni di shopping e joint venture in tutti i settori, dal mare alla logistica e oltre. Negli ultimi anni il gruppo Cosulich ha cambiato faccia
Monica Zunino
Genova - Due acquisizioni che si concretizzeranno a settembre nel settore della siderurgia e occhi aperti alla ricerca di nuove occasioni di shopping e joint venture in tutti i settori, dal mare alla logistica e oltre. Negli ultimi anni il gruppo ha cambiato faccia oltre i confini dello shipping, con una politica di espansione e diversificazione: più grande, con una gamma di attività più varia, e un fatturato record nel 2021 di 1,5 miliardi, il migliore degli ultimi 40 anni. Augusto Cosulich, alla guida della Fratelli Cosulich, che vede dopo 150 anni di storia ancora la famiglia al timone, racconta del gruppo, che oggi conta 110 società. Positivo sulla diga, ottimista sul futuro a dispetto della nave "Tzarevna" ancora bloccata a Mariupol con il suo carico di bramme.
Come è cambiata la Fratelli Cosulich?
"È diventata un gruppo più importante, con un fatturato molto più alto. E questo è nato dalla volontà di fare impresa e creare occupazione, investire, indebitarsi, acquisire e creare una squadra di lavoro, nel senso che c’è un gruppo al comando. Il capo sono io ma si lavora tutti quanti insieme e non c’è nessuno che mette la bandierina, nel bene e anche nel male. Abbiamo moltissime società e siamo molto diversificati in settori: principalmente la logistica che comprende un po’ tutto, agenzia marittima, spedizioni, magazzini, proprietà di navi, logistica siderurgica, quindi i rifornimenti di gas naturale liquefatto".
La parte siderurgica come sta andando?
"Abbiamo iniziato questa avventura a marzo 2020, quando abbiamo comprato Trasteel (per ora il 38%, ndr) a Lugano e ci siamo trovati con un laminatoio a San Giorgio di Nogaro. Oggi come Trasteel siamo in due diligence per due importanti acquisizioni, che chiuderemo a settembre, di impianti industriali".
Ci sono novità sulla nave "Tzarevna", bloccata dal 24 febbraio a Mariupol con un carico di bramme?
"È ancora ferma. Non l’hanno sequestrata, il carico è ancora a bordo e c’è l’equipaggio. Siamo pronti per andare via, ci manca ancora qualche permesso, siamo in attesa di sviluppi che dovrebbero arrivare a breve ma per ora non arrivano".
Il settore preponderante oggi per il gruppo?
"Siderurgia, bunker di gas naturale liquefatto e logistica forse sono i tre principali per ora, ma può darsi che poi la Link Trading, che fa importazione di prodotti finiti isolanti dalla Cina e dalla Finlandia, diventi preponderante in futuro perché anche lì stiamo pensando ad acquisizioni. E può essere anche lo yachting: abbiamo tanti sviluppi nel campo delle marine e dei servizi, nella gestione di yacht. Sta crescendo un po’ tutto: agenzia di viaggio, tecnologia, catering, fornitura equipaggio e cibo a bordo delle piattaforme in Brasile. Cresce tutto perché abbiamo fatto una politica di grande espansione e di grandi acquisizioni e tutte le nostre società guadagnano".
Una crescita tumultuosa.
"Siamo impegnati in tantissimi campi e vogliamo fare impresa in uno scenario, specialmente ligure, in cui pochi lo fanno. Abbiamo una politica per cui non distribuiamo dividendi, quindi la società si patrimonializza, e questo le banche lo apprezzano molto".
La base resta l’agenzia marittima?
"Lo era 20 anni fa e rimane ancora una cosa importante, ma fra le molte altre. Come agenti marittimi restiamo sicuramente fra i più importanti d’Italia perché abbiamo la rappresentanza di Cosco, di Arkas, dei tunisini e degli etiopi. Restiamo una realtà che gestisce un milione di teu, sono aumentati i volumi ma negli ultimi 20 anni l’agenzia non è cresciuta, anche perché è molto difficile crescere oggi come agenti marittimi".
Preoccupato dalla situazione internazionale?
"Mi preoccupa ma a livello personale. Come azienda sono ottimista. Tanti gufi parlano di recessione a settembre e ottobre, ma vedo dati del prodotto interno lordo aumentato in Italia e il 60% di occupati. Certo aumentano bolletta del gas e inflazione, ma tutte le aziende con cui lavoriamo guadagnano e non ci sono insoluti. Ci sarà di sicuro un rallentamento, ma non significa che va tutto a catafascio".
L’idea del presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, di considerare in prospettiva la possibile chiusura dell’aeroporto?
"È una provocazione. Non posso pensare che Genova resti senza il suo aeroporto, soprattutto per il turismo che è una risorsa. Bisognerebbe piuttosto potenziarlo. E poi ho dubbi sugli effettivi vantaggi che toglierlo porterebbe al porto commerciale".
La diga?
"La gara a vuoto è stato un inciampo che dobbiamo superare. È molto importante per Genova, l’avevamo già "venduta" ai nostri armatori, in primis alla Cosco. Ora ci guardano con un sorriso e dicono: siete sempre i soliti italiani".
La guida del gruppo resta al 100% in famiglia?
"La formula funziona, stiamo già lavorando per la nuova generazione. Consulenti ci indicano la strada giusta per fare il passaggio di consegne. Oggi io sono l’amministratore delegato, mio cugino Matteo vicepresidente, poi nel consiglio ci sono Marta e Tomaso che sono miei nipoti e mio figlio Timothy; mio cugino Andrea è presidente onorario. Stefano Abate è l’unico nel consiglio d’amministrazione non della famiglia".
Il 2021 anno record. Il 2022?
"Se tutto continua come adesso potrebbe essere l’anno migliore per il gruppo. Finora il 2021 è stato l’anno record per Cosulich da quando sono entrato io nel 1980, 42 anni fa".
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