Confitarma a caccia di un presidente: Confindustria ferma il regno di Mattioli
Per un cavillo. Ma forse anche un po’ per politica. Comunque sia, Confitarma adesso è in confusione, perché la proroga di Mario Mattioli alla presidenza dell’associazione degli armatori, non sta bene a Confindustria. E così ora c’è il rischio che si debba trovare un altro presidente
di Simone Gallotti
Il presidente di Confitarma, Mario Mattioli
Genova – Per un cavillo. Ma forse anche un po’ per politica. Comunque sia, Confitarma adesso è in confusione, perché la proroga di Mario Mattioli alla presidenza dell’associazione degli armatori, non sta bene a Confindustria. E così ora c’è il rischio che si debba trovare un altro presidente, e pure in fretta: le nuove regole dicono infatti che il mandato del nuovo presidente deve iniziare in anni pari, ma alla fine del 2022 ormai mancano pochi mesi.
Confitarma è impreparata proprio perché ormai erano tutti convinti che sarebbe stato Mattioli a guidare di nuovo l’associazione. E invece il colpo di scena di Confindustria: è tutto da rifare. Il nodo dei regolamenti Mario Mattioli guida Confitarma dalla fine del 2017, dall’anno terribile della spaccatura dell’associazione che ha portato la nascita dei cugini di Assarmatori, diventata ora la casa della galassia Msc.
È toccato a lui mettere insieme i cocci e provare a traghettare gli armatori rimasti verso nuove rotte e soprattutto verso la rinascita. Ma durante la navigazione ci sono state un bel po’ di tempeste: prima il Covid, poi la guerra. In mezzo la seconda conferma al posto di comando di Confitarma. All’inizio dell’estate, anche per uniformare diverse scadenze di mandato nel consiglio, era stato rivisto lo statuto che azzerava l’anzianità dei membri del parlamentino degli armatori. In sintesi: si sono rifatti tutti una “verginità” di carica, mettendo una pietra tombale sulle scadenze che avrebbero fatto decadere il consiglio, o parte di esso: “Non tanto per giochi di potere, ma perché non siamo poi così tanti» racconta un armatore. Così qualche mese fa era stata scritta l’ultima disposizione ‘transitoria’ che recita: ‘Con riferimento ai meccanismi di rotazione delle cariche associative previste nel presente Statuto è azzerato il computo degli anni di tutti i mandati assunti prima dell’approvazione del presente Statuto e comunque assunti in forza delle norme transitorie’”.
Mattioli anche in virtù di questa nuova norma, sembrava veleggiare verso un nuovo mandato, questa volta con una durata di quattro anni. Sommati ai quattro precedenti, si arriva a otto anni di regno: “Il prezzo da pagare sull’altare della stabilità” dice un altro armatore di lungo corso. Lo stop di Confindustria Confitarma fa parte del mondo confindustriale.
E quando la casa madre ha visto il regolamento, in un primo tempo non ha battuto ciglio. Quando però la riconferma di Mattioli è diventata quasi una certezza, il vento è cambiato: "Serve un’alternanza» è stato intimato agli armatori. E non li ha smossi la spiegazione che il numero ridotto dei membri del club del mare imponeva forse qualche deroga. Confindustria è stata irremovibile: «Bisogna cambiare, otto anni sono troppi”.
Così i saggi, i tre armatori incaricati di sondare gli umori degli associati, sono stati riattivati e ora si cerca un’alternativa a Mattioli. Non è facile: gli equilibri sono difficili e Emmanuele Grimaldi, il principale armatore dell’associazione insieme ai d’Amico, starebbe provando a trovare una soluzione. In pole ci sarebbe Lorenzo Matacena, ad di Caronte &Tourist. Ma potrebbe essere arrivato anche il turno di un genovese e alla fine potrebbe sacrificarsi Beniamino Maltese, il manager di Costa Crociere con competenze più “politiche”.
I commenti dei lettori