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I conti

Utili a 20 miliardi per Hapag Lloyd, ma il calo dei noli è già iniziato

Nell’ultimo trimestre ci sono già stati segnali di cedimento, ma bisogna sempre comparare i numeri dei bilanci delle compagnie di trasporto container con i record stabiliti negli ultimi due anni e mezzo

di Simone Gallotti
1 minuto di lettura

Rolf Habben Jansen, amministratore delegato della Hapag Lloyd

 (reuters)

Genova – Nell’ultimo trimestre ci sono già stati segnali di cedimento, ma bisogna sempre comparare i numeri dei bilanci delle compagnie di trasporto container con i record stabiliti negli ultimi due anni e mezzo.

Hapag-Lloyd, il colosso tedesco diventato terminalista anche a Genova dopo l’operazione con Spinelli che ha portato la compagnia a diventare socia di minoranza dell’imprenditore genovese, ha registrato nel 2022 un profitto pari a 20 miliardi di dollari.

Si tratta di numeri molto alti, come del resto quelli che hanno portato a casa anche i concorrenti, ma che negli ultimi tre mesi dell’anno appena passato, sono stati erosi dai primi segnali di rallentamento del mercato.

L’Ebitda ad esempio, è calato quasi di 20 punti percentuali rispetto all’anno scorso per colpa dei noli in rapida discesa e dalla congestione che sta affliggendo tutta la catena logistica, terminal portuali compresi.

Il gruppo tedesco ha iniziato da qualche mese la campagna acquisiti nei porti ritenuti strategici: oltre all’operazione con Spinelli, il gruppo ha acquisito anche attività in Germania, Egitto, Cile e India. Gli stessi segnali che l’euforia è finita, arrivano anche da un altro importante cliente del porto di Genova, i giapponesi di One.

I profitti sono arrivati a quasi 15 miliardi di dollari, con un calo da registrare nell’anno fiscale 2022 del 4%. Si tratta di 500 milioni di dollari in meno rispetto alle previsioni annunciate a ottobre.

Sempre colpa della domanda debole e dell’aumento dei costi che porteranno il primo trimestre del 2023 a un profitto di poco inferiore al miliardo di dollari. Nemmeno il capodanno cinese è riuscito a fare da acceleratore a causa dell’espansione dei casi di Covid nel Dragone.

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