Crociere, la stagione entra nel vivo a Venezia e Trieste
L’analisi dei numeri e le stime sono state presentate dal presidente di Venezia Terminal Passeggeri Fabrizio Spagna, che è partito dal blocco dei passaggi davanti a San Marco
Matteo Martinuzzi
È stata presentata la stagione crocieristica 2023 di Venezia: dopo l’anno zero 2021 continua la lenta ricostruzione di un settore distrutto dal decreto governativo che vieta il passaggio delle navi da crociera nel Canale della Giudecca. Quest’anno sono previsti circa 500.000 passeggeri grazie agli approdi diffusi tra Marghera e Fusina, inoltre dovrebbero essere aggiunti (se l’iter autorizzativo andrà in porto) anche gli scali in rada delle navi NCL al Lido con il trasbordo dei passeggeri a San Basilio con motonavi.
L’analisi dei numeri e le stime sono state presentate dal presidente di Venezia Terminal Passeggeri Fabrizio Spagna, che è partito dal blocco dei passaggi davanti a San Marco: «Ci siamo ritrovati a navi zero ad agosto 2021, la vera aspettativa è ridare centralità alla Marittima». Però al momento questa grande infrastruttura è destinata a diventare una cattedrale nel deserto se non si procederà all’adeguamento del Canale Vittorio Emanuele per raggiungerla. E purtroppo su questo fronte non sono state illustrate novità.
Spagna ha poi ricordato che «nel 2022 le compagnie arrivate erano 21, il prossimo anno ne sono previste 24. Le navi posizionate passeranno da 32 a 47 e da 243.000 passeggeri dovremo andare oltre i 500.000». Una crescita importante, del 100 per cento, che non ha eguali al mondo, ma su cui è bene ricordare che nessuno è ripartito da zero. Ricordiamo che prima del Covid e ante blocco, si parlava per Venezia di un milione e 600mila passeggeri annui, una grande ricchezza economica per il comparto turistico che è andata dispersa.
Comunque l’occasione è stata utile per fare un bilancio di quanto fatto nel 2022, da parte del presidente dell’Autorità portuale Fulvio Lino di Blasio: «Abbiamo realizzato i nuovi approdi come Banchina Liguria e Banchina Lombardia, con rispettivamente 29 toccate (tutti i sabati e una domenica al mese) e 62 toccate (tutti i fine settimana). Sono numeri che cominciano a crescere e crescono anche i luoghi dove le forze dell’ordine devono operare». Mentre per quanto riguarda Fusina: «Ci sono state 25 toccate in un terminal Ro-ro (traghetti), che continua a operare. È in corso l’aggiornamento della Via (valutazione impatto ambientale) per trovare una declinazione che accolga le richieste del mercato, l’obiettivo è l’home port». Per il futuro, il cronoprogramma fino alla fine del 2026 prevede il miglioramento della fruibilità delle banchine Liguria e Lombardia, la consegna dei due nuovi approdi sul Canale Industriale Nord, la manutenzione dei canali, la nuova stazione passeggeri e gli studi idrologici. Si prevede che nel 2027, gli ormeggi disponibili saranno sei, per un totale di 385 toccate, un milione di passeggeri di cui il 90 per cento in home port.
Quest’anno invece l’86% dei passeggeri sarà di questo tipo, con un notevole valore aggiunto per la città, inoltre Spagna ha ricordato anche l’importanza del raddoppio degli accosti disponibili a Fusina: «È importante perché ci consentirà di avere navi del settore lusso, che si fermano più notti. Un turismo che va nella direzione della sostenibilità e che porterà vantaggi al territorio, non solo a Venezia. Questi passeggeri sono “big spender”, in navi massimo di 250 metri». Il nuovo modello crocieristico non sarà più guidato dalla domanda ma dall’offerta puntando alla sostenibilità e alla compatibilità con la città e i suoi flussi turistici.
Se Venezia deve risorgere come una Fenice, chi invece deve solo consolidare un trend positivo di crescita è la vicina Trieste che ovviamente ha beneficiato delle sventure veneziane per raggiungere numeri record nel 2022. Pochi giorni fa è stata aperta la stagione 2023 con una prima piccola nave e le prospettive sono per un’altra stagione positiva. Fra Trieste e Monfalcone sono previsti mezzo milione di passeggeri: 133 gli scali programmati a Trieste e 27 quelli nella città isontina. Trieste Terminal Passeggeri conterà meno scali ma i passeggeri resteranno invariati rispetto all’anno passato grazie al maggior riempimento delle navi da crociera. Infatti quest’anno potranno navigare a piena capacità, senza dover sottostare ai limiti del periodo di piena pandemia.
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