Accordo sui sottomarini saltato, l'Australia pagherà 583 milioni a Naval Group
Il primo ministro autraliano Anthony Albanese volerà presto a Parigi in cerca di un riavvicinamento con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, dopo che il Paese transalpino ha concordato un accordo inferiore al previsto sulla cancellazione del piano da 90 miliardi di dollari

Parigi - Il primo ministro autraliano Anthony Albanese volerà presto a Parigi in cerca di un riavvicinamento con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, dopo che il Paese transalpino ha concordato un accordo inferiore al previsto sulla cancellazione del piano da 90 miliardi di dollari per l'acquisto di 12 sottomarini, che dovevano essere forniti alla Marina di Canberra. L'Australia pagherà al costruttore navale francese Naval Group 583 milioni di dollari di risarcimento, e Albanese spera di "tracciare una linea" dopo che l'annullamento del contratto ha gravemente danneggiato i legami tra i due Paesi. Il premier australiano dice di volere "un rapporto onesto con la Francia, basato sull'integrità e sul rispetto reciproco", e finalizzare l'accordo consentirebbe ai due Paesi di ripristinare il rapporto "assolutamente vitale. La Francia - dice Albanese - è un partner chiave per l'Australia. Condividiamo quei legami storici che risalgono alla prima guerra mondiale e condividiamo interessi comuni in una regione indo-pacifica stabile perché la Francia è, ovviamente, una nazione indo-pacifica. Non vedo l'ora di accettare l'invito del presidente Macron a farmi visitare a Parigi il prima possibile, e faremo ulteriori annunci sulle date in cui questo avverrà".
La notizia dello scorso settembre, secondo cui l'Australia - allora sotto il governo Morrison - aveva firmato il patto Aukus con gli Stati Uniti e il Regno Unito per l'acquisizione di otto sottomarini a propulsione nucleare fece infuriare Macron. Sabato, il nuovo ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu ha accolto con favore la prospettiva di un miglioramento delle relazioni dopo la destituzione del precedente esecutivo australiano. Lecornu dovrebbe incontrare la controparte australiana Richard Marles a margine del vertice sulla difesa del dialogo Shangri-La, che si terrà a Singapore questo fine settimana: “La Francia è orgogliosa di essere affidabile e di mantenere la sua parola. La parola data è molto importante per noi. Ha valore - ha detto oggi il 36enne Lecornu allo Shangri-La Dialogue - Ma la storia ci dice che i giovani australiani vennero a morire sul suolo francese durante la prima guerra mondiale e non dovremmo dimenticarlo. Ci sono alti e bassi in tutte le relazioni tra i Paesi, ma quando ci furono veri drammi, l'Australia era lì. Non dimentichiamo la storia. In Australia la precedente maggioranza non è stata rieletta e in Francia è stato rieletto Emmanuel Macron. Questo ci offre una discussione interessante. E avrò l'opportunità di prendermi del tempo con la mia nuova controparte della difesa. Marles è nuovo, io sono nuovo, quindi questo ci darà l'opportunità di unirci".
Albanese afferma che il costo totale stimato dell'accordo, poi abortito, per l'acquisto di sottomarini francesi da Naval Group era di 3,4 miliardi di dollari: il fatto che non sia partito rappresenta un risparmio per l'Australia, ma "rappresenta comunque uno straordinario spreco da parte di un governo sempre grande negli annunci, ma mai capace nelle consegne, e da un governo che sarà ricordato come il più dispendioso nella storia dell'Australia dai tempi della federazione. Questa è un'opportunità per tracciare una linea sopra ciò che è stato. Le tensioni tra Australia e Francia, penso, sono state piuttosto ovvie". John Blaxland, docente di Studi sulla sicurezza internazionale e l'intelligence all'Univesrità nazionale dell'Australia, sostiene che lL'elezione di Albanese offre l'occasione per azzerare e ricalibrare i rapporti con la Francia. C'è un appetito da parte francese, per questo ed è fondamentale per l'Australia. La Francia è una potenza indo-pacifica e dobbiamo sfruttare al meglio la duratura sovrapposizione di interessi di Francia e Australia".
I sottomarini nucleari non dovrebbero essere lanciati prima del 2040: gli analisti avvertono di un incombente divario tra quella che sarà la capacità della fliotta australiana del futurso e quella attuale, con la classe Collins che si avvicina al pensionamento. La scorsa settimana, il leader dell'opposizione Peter Dutton ha rivelato di essere stato in trattative con il governo degli Stati Uniti su un piano per l'acquisto di due sottomarini nucleari di classe Virginia entro il 2030, anche se gli esperti navali si sono chiesti se un tale accordo sarebbe stato possibile data la produzione già esistente e in ordine negli Usa. Alla domanda se l'Australia cercherà di acquisire prima un altro sottomarino, Albanese ha risposto: "Non farò commenti in libertà quando si tratta della nostra sicurezza". Blaxland sostiene che gli americani non avrebbero alcuna capacità di accelerare un ordine per i sottomarini di classe Virginia: “Un'opzione sarebbe rafforzare la loro linea di produzione, anche se questo potrebbe costarci diversi miliardi, per ottenere da loro più capacità e avere i sottomarini prima. L'altra opzione sono Giappone e Corea del Sud, entrambi Paesi alleati degli Stati Uniti, che operano secondo i parametri Usa e producono sottomarini convenzionali di classe mondiale a un prezzo ragionevole. Se i sottomarini nucleari entro il 2030 non sono un'opzione, e forse anche se lo fossero, dovremmo prendere in considerazione anche l'ipotesi di far realizzare questi battelli in Asia".
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