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Croazia, i cantieri faticano a uscire dalla palude

Non sembra aver fine la crisi dell’industria cantieristica croata: sia il cantiere di Fiume (3 Maggio) che quello di Spalato (Brodosplit) sono ancora nell’occhio del ciclone. Dopo il fallimento del gruppo Scoglio Ulivi di Pola, solo il cantiere Viktor Lenac sembra godere di una stabilità finanziaria

Matteo Martinuzzi
2 minuti di lettura
(reuters)

Monfalcone - Non sembra aver fine la crisi dell’industria cantieristica croata: sia il cantiere di Fiume (3 Maggio) che quello di Spalato (Brodosplit) sono ancora nell’occhio del ciclone. Dopo il fallimento del gruppo Scoglio Ulivi di Pola, solo il cantiere Viktor Lenac, dedicato però alle riparazioni, sembra godere di una stabilità finanziaria grazie alla gestione del gruppo italiano Palumbo. Ma veniamo alle note dolenti: il cantiere spalatino ha dovuto mettere in vendita il veliero "Golden Horizon", la più grande unità passeggeri di questo tipo che veniva gestita in proprio dopo una lunga querelle giudiziaria con l’armatore originale. Parliamo della Star Clippers che aveva ordinato la nave ormai nel lontano 2015 e che dopo diversi ritardi aveva rifiutato la consegna dell’unità che si sarebbe dovuta chiamare "Flying Clipper": il prezzo di vendita del veliero è di 118 milioni di euro che servirebbero per risanare la pesante situazione finanziaria di Brodosplit, visto che solo pochi giorni fa il tribunale di Spalato ha sospeso la procedura pre-fallimentare per lo stabilimento della città di Diocleziano.

Sarebbe un duro colpo per l’industria dalmata, che nel caso la decisione diventasse definitiva, la società di Tomislav Debeljak si vedrebbe costretta al fallimento. Resterà quindi probabilmente solo sulla carta la realizzazione di una grande nave residenziale annunciata in precedenza dal gruppo Div. Questo cantiere ha cercato negli scorsi anni di affermarsi nella costruzione di navi da crociera medio-piccole, ma i risultati allo stato dei fatti sono stati disastrosi. Altro cantiere che sta cercando di risollevarsi con le navi bianche è il 3 Maggio di Fiume che nel frattempo ha ricevuto nuovamente degli aiuti statali a garanzia della costruzione già iniziata di una porta rinfuse già sullo scalo di Cantrida. Nei giorni scorsi si era verificato l’ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi, a testimonianza del fatto che il momento difficile continua.

Non sono bastate infatti le ultime consegne a risolvere una crisi che sembra destinata a non cessare. A fine giugno lo stabilimento fiumano aveva varato la "Scenic Eclipse II", nave da crociera di lusso per spedizioni artiche, sorella con diverse migliorie del prototipo realizzato a Pola prima della pandemia. Due settimane più tardi era stata consegnata la "Neptune Barcelona", nave-garage dell’armatore greco Neptune Lines. Dopo l’ennesimo aiuto statale, in tanti si chiedono sull’effettiva capacità della struttura di restare sul mercato. Nuovi investitori, ma soprattutto nuove commesse saranno necessarie già nei prossimi mesi per tentare di garantire la vita alla struttura. Intervistato dal Novilist, l’attuale direttore del cantiere Edi Kucan, ha prospettato collaborazioni commerciali come modello finanziariamente sostenibile per il 3 Maggio.

Ma anche possibili nuove commesse dalla Neptune Lines, di altre trattative su progetti per traghetti passeggeri, che comprenderebbe anche il programma di rinnovamento della flotta da parte della Jadrolinija. Il tutto con l’ipotesi di entrare nella nicchia delle costruzioni per navi alimentate a gas naturale liquefatto. Il 3 Maggio faceva parte del gruppo Uljanik, il cui amministratore fallimentare ha da poco ricevuto l’assenso per cercare di vendere la quota di maggioranza: il ricavato, si spera, servirà a pagare le maestranze. I lavori a Fiume sono ripartiti anche grazie alla collaborazione con il gruppo Scenic, ma lo spettro della fermata del cantiere di Cantrida aleggia sempre nell’aria. Il timore di finire come lo stabilimento di Pola è grande. L’unico che può ridere è il cantiere Viktor Lenac che si trova a Costerna, in località San Martino di Liburnia: la scorsa primavera ha terminato la ristrutturazione della "Ambience" (la storica ex "Regal Princess" realizzata dalla Fincantieri), prima nave da crociera della start-up britannica Ambassador Cruise Line. La gestione del gruppo Palumbo è quindi l’unica finanziariamente sana dei cantieri croati.

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