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Fincantieri, Folgiero: “Crescerà la spesa in difesa navale. Le crociere? Sono tornate ai livelli pre-Covid”

“Spingeremo per digitalizzare prima di tutto i cantieri, abbracciando i nuovi sistemi di ingegneria. Vogliamo essere pionieri anche nella robotizzazione”

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Il cantiere navale di Genova Sestri Ponente

 

Pordenone – “Sicuramente la spesa in difesa navale crescerà in questo nuovo ciclo industriale”. È la convinzione di Pierroberto Folgiero, ad di Fincantieri che, durante una visita alla Lef, la cosiddetta "fabbrica modello" di San Vito al Tagliamento (Pordenone), ha fatto il punto sulla situazione e sulle prospettive del comparto, che per la crocieristica vede l'occupazione tornare a livelli pre-Covid.

"La nave ha quegli elementi di deterrenza particolari della spesa della Marina, ha la capacità di difendere i cavidotti, le infrastrutture energetiche, i cavi delle comunicazioni - ha specificato - L'80% dei fondali del Mediterraneo non sono conosciuti: credo che la spesa della Marina crescerà perché c'è grande bisogno di sicurezza - e i prodotti militari di Fincantieri come Fremm antisommergibile e corvette sono i più richiesti e i più provati in mare”. Ma Folgiero ha anche fatto un distinguo: "Non bisogna dimenticare che la spesa della difesa navale è molto duale, dà un respiro di lungo termine a questo sforzo", precisando che si tratterà di uno sforzo che "i contribuenti dovranno sostenere insieme all'Europa. Fincantieri ha le carte in regola per indirizzare questa crescita e l'Italia ha la piattaforma geopolitica idonea per promuovere questo tipo di business".

Pierroberto Folgiero, ad di Fincantieri, con Giovanni Toti

 (ansa)

Quanto al settore della crocieristica, Folgiero ha reso noto che le percentuali di occupazione: un segnale di ottimismo. Sono tornate quelle dei livelli ante Covid: “Tutte le navi e tutti gli armatori hanno rimesso in esercizio l'intera loro flotta. In pandemia hanno avuto una sofferenza finanziaria enorme, che ora si deve in qualche maniera rimarginare attraverso la generazione di cassa di questa ripartenza turistica. I segnali sono senz'altro positivi: non ci sarà la crescita a cui siamo stati abituati gli anni passati ma sicuramente c'è un mercato indirizzabile. Fincantieri e noi siamo su tutte le opportunità, tutti gli armatori, tutti i prodotti”. L'ad è convinto che "per difendere la manifattura e la grande industria navalmeccanica bisogna continuare ad aggiungere distintività a quello che facciamo. Spingeremo per digitalizzare prima di tutto i cantieri, abbracciando i nuovi sistemi di ingegneria. Vogliamo essere pionieri anche nella robotizzazione. La mia grandissima convinzione è che più digitalizziamo la capacità navalmeccanica di Fincantieri e più saremo a prova di futuro". Infine, la Wartsila. Abbandonati i toni bellicosi di mesi fa, Fincantieri comunque, mantiene una posizione critica: "Ribadisco il massimo impegno di Fincantieri, com'è sempre stato, ad essere un grande cliente di quello che è stato prodotto e di ciò che verrà prodotto in quel pezzo di territorio. Fincantieri non costruisce motori e non può costruire motori, visto che si costruiscono su licenza. Sono tre le aziende al mondo che fanno motori per le navi. Noi li compriamo". 

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