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“A Genova le mega navi”: Fincantieri vara il piano per lavorare più acciaio

Per l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, quando sarà completato il ribaltamento a mare del cantiere di Sestri Ponente, sarà anche possibile “rendere completamente autonoma la produzione di acciaio di questo cantiere”

di Simone Gallotti
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Il cantiere del Ribaltamento a mare della Fincantieri, a Genova (© balostro)

 

Genova – Per l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, quando sarà completato il ribaltamento a mare del cantiere di Sestri Ponente, sarà anche possibile “rendere completamente autonoma la produzione di acciaio di questo cantiere che oggi non solo fa navi più piccole, ma le fa anche con tronconi che vengono da fuori”: significa che con il completamento del progetto sarà possibile lavorare e assemblare a Sestri i tronconi delle mega navi, evitando di doverli “importare” da altri bacini in Italia del gruppo.

Ecco la produzione a cui si riferisce Folgiero: senza la ferrovia sarà possibile costruire totalmente in loco le nuove unità. Quando tutto sarà a regime, si verificherà anche un aumento dell'occupazione di circa 1.500 unità rispetto agli attuali 850 dipendenti, sempre secondo i calcoli di Folgiero. A Sestri Ponente l’ad vuole accelerare: "Quando sarà pronto il nuovo cantiere di Sestri Ponente? Nel 2030, ma mi augurerei anche prima. Il momento importante è il 2026 perché dovrebbe essere finita la seconda fase del ribaltamento a mare e quindi porteremo a casa la parte infrastrutturale - spiega Folgiero - e poi bisogna lavorare molto in fretta sulla fase tre: è un’opera che se ben preparata dal punto di vista tecnico non è molto complicata». Sestri a quel punto sarà uno dei cantieri più grandi d’Europa in grado di «costruire tranquillamente navi sopra le 200 mila tonnellate di stazza lorda e quindi superare il concorrente francese Chantiers de l'Atlantique che già oggi lavora su questo tonnellaggio, quindi superare questa stazza che è una specie di vincolo psicologico”. 

LA FASE 3 DEL PROGETTO 
La preoccupazione sulla Fase 3 del ribaltamento - quella più delicata che prevede lo spostamento della ferrovia che oggi taglia in due il cantiere di Sestri Ponente - viene ridimensionata dal viceministro Edoardo Rixi che nel Ponente genovese è di casa: “C’è una richiesta da parte dell’azienda sullo spostamento della ferrovia, la settimana prossima incontrerò Rfi e fra le varie cose su cui ci confronteremo ci sarà sicuramente anche questa”: non è solo una piccola questione tecnica: è la parte vitale dello sviluppo del bacino genovese.

Rixi infatti promette di “sbloccare la terza fase dei lavori del ribaltamento a mare” e i fondi “non sono un problema. Il problema vero è che per noi è molto più facile realizzarlo entro il 2026, non dopo”: l’ad poi spiega che sui traghetti al momento interessa “il settore del refitting: abbiamo una generazione di unità che sono al lavoro da un bel po’ di anni e devono essere refittate (rinnovate, ndr) per avere motorizzazioni nuove. Ma c'è anche un altro tema che, non nel breve, ma nel lungo termine potrà riportare in Europa quel tipo di cantieristica”. Occorre però che la produzione di acciaio torni competitiva anche in Europa.

IL SOPRALLUOGO
Ieri l’ad di Fincantieri ha prima accompagnato il viceministro e Marco Bucci, sindaco di Genova, al sopralluogo dei lavori nel bacino di Sestri. E poi ha firmato con il governatore Giovanni Toti (“oggi manteniamo un impegno che avevamo preso”) il protocollo d’intesa per l’ampliamento del cantiere militare di Riva Trigoso attraverso la nuova viabilità che sarà in grado di separare quella del traffico pesante diretto al cantiere dalle auto dei turisti.

IL VILLAGGIO
Sestri, nell’idea di Bucci, dovrà cambiare volto: “Prevediamo molti più lavoratori, molte più persone, il lavoro cresce e deve crescere anche la città e soprattutto vogliamo anche proteggere la città dall'impatto con il cantiere, attraverso un’area specifica dove faremo, non voglio dire un cuscinetto perché non è così, ma stiamo pensando ad un villaggio, dove si possa avere la possibilità per i lavoratori di passare anche il tempo libero e per la città avere i benefici di avere i lavoratori che sono fisicamente qui”. 

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