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Genova, aree a Tankoa: in pista Sestri Ponente e le Riparazioni navali / RETROSCENA

Potrebbe arrivare presto a un esito positivo la vicenda di Tankoa Yachts, prestigioso costruttore di barche di lusso con sede a Genova, nell’area di Sestri Ponente, che da tempo è in trattativa con l’Autorità portuale, il Comune e la Fincantieri per trovare la possibilità di allargare i propri spazi

Alberto Quarati
2 minuti di lettura

Genova - Potrebbe arrivare presto a un esito positivo la vicenda di Tankoa Yachts, prestigioso costruttore di barche di lusso con sede a Genova, nell’area di Sestri Ponente, che da tempo è in trattativa con l’Autorità portuale, il Comune e la Fincantieri per trovare la possibilità di allargare i propri spazi, pena il rischio che l’azienda lasci la città per incrementare altrove la propria produzione. Per il momento, spiegano fonti di banchina, i colloqui sono ancora in corso, e nessuno si sbilancia a dare conferme prima che tutto venga messo nero su bianco. Le ipotesi allo studio sarebbero due: la prima riguarda un’estensione sulle aree di Sestri già presenti, guadagnando preziosi metri quadrati lungo il confine tra la concessione di Tankoa e quella della Fincantieri, che si prepara a guadagnare ampi spazi grazie all’ampliamento delle aree previsto con il progetto del Ribaltamento a mare.

Ma allo studio ci sarebbe, riferiscono altre fonti, anche l’ipotesi di riservare - con tempi e modalità tutte da concordare - l’utilizzo di un bacino alle Riparazioni navali. La sostanza però non cambia: risolvere con successo questo puzzle permetterebbe di far crescere e prosperare l’unico grande costruttore di yacht nell’area portuale genovese, che paradossalmente non sarà al Salone nautico che aprirà nel capoluogo ligure dopodomani: le barche Tankoa sono infatti prodotti su misura di lusso, che avranno la loro vetrina al Salone di Monaco, che tradizionalmente rappresenta, fra i tre eventi nautici di fine estate (con Genova e Cannes), l’esposizione più esclusiva. Un maggiore spazio un domani potrebbe permettere di estendere produzione e gamma della Tankoa: magari non tanto da inondare di barche il Salone di Genova, ma garantendo una buona crescita di lavoro e indotto in un momento di grazia per la nautica di lusso internazionale. Del resto, si tratta di una questione che comincia ad avere la sua età, se è vero che la Tankoa aveva presentato una propria manifestazione di interesse per l’acquisizione delle aree ex Piaggio Aero sin dal 2016 - e che in effetti si sviluppano poco distante dal cantiere - poi andate al gruppo tecnologico Phase.

Tankoa oggi produce quattro yacht l’anno, ultimati a Genova ma con scafo e sovrastruttura realizzati alla Spezia e Massa. Proprio per questo è alla ricerca di nuove aree, per poter almeno raddoppiare produzione e spazi. L’ipotesi di Fincantieri era già stata discussa dai vertici di Tankoa nei mesi passati, il Comune aveva proposto le aree ex Ilva, che si spalmano su 1,3 milioni di metri quadrati in porto e alle quali il sindaco Marco Bucci vorrebbe sottrarre almeno 500 mila metri quadrati per poter collocare molte di quelle attività che oggi potrebbero creare ricchezza e indotto in porto - ritenendo che oggi numero di occupati e produzione di Acciaierie d’Italia non ne giustifichino gli spazi -. C’era anche l’ipotesi di addossare il cantiere nautico alla nuova Diga foranea, progetto relativamente al quale oggi pochi però scommetterebbero sull’ultimazione della sua prima fase entro il 2026, così come previsto dal Pnrr, e che quindi poco calzava per le ambizioni di una società che vuole sfruttare l’onda del successo in questo momento. Se tuttavia non dovessero realizzarsi i progetti genovesi, l’azienda sarebbe disposta anche a lasciare Genova, avendo già sondato la disponibilità di aree sia nel porto di Piombino, che in quello di Civitavecchia, dove sarebbero in ballo due aree: quella dell’ex cantiere Privilege, oppure un’altra zona più a Nord.

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