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Nautica, l’elettricità sale a bordo. Ma la prima rivoluzione è la carena

Genova - Non solo le barche più belle, il Salone Nautico di Genova, con le mille imbarcazioni in esposizione, è il testimonial anche del futuro dell’innovazione e della sostenibilità sulla via della transizione ecologica

Monica Zunino
2 minuti di lettura

Genova - Non solo le barche più belle, il Salone Nautico di Genova, con le mille imbarcazioni in esposizione, è il testimonial anche del futuro dell’innovazione e della sostenibilità sulla via della transizione ecologica. Dagli scafi alla motorizzazione fino agli accessori come la maniglia intelligente: "L’innovazione è il volano più importante nella nautica - dice Stefano Pagani Isnardi, responsabile dell'ufficio studi di Confindustria Nautica -. Se anni fa si cercava la barca più veloce e più appariscente, ora i clienti cercano quella ecosostenibile, con materiali innovativi meno impattanti o riciclati". La propulsione elettrica è ancora circoscritta, più adatta per le barche piccole e utilizzata soprattutto per le navigazioni in acque tranquille e su distanze limitate. Il full electric SQ24Oi, 7,38 metri, presentato al Salone, è la prima barca elettrica del marchio Capoforte pensata soprattutto per laghi e canali: "Ma stiamo studiando una tecnologia che consenta una navigazione adeguata full electric pure in mare aperto", spiega Valentina Procopio, responsabile marketing del cantiere Aschenez (Invictus Yacht e Capoforte).

Motore elettrico più materiali ecosostenibili, come Pet e carbonio riciclati, fibra di lino e resine bioderivate: il Pulse 63 (Rs Electrics boats e Negrinautica), imbarcazione lunga 6,30 metri, pensata per i campi da regata è un altro esempio delle tendenze: "L’elettrico è una delle opzioni ma ci vuole gradualità e non va bene per tutti", spiega però Pagani Isnardi che lo immagina come futuro per le barche più piccole mentre per le altre la scommessa è più sull’ibrido. Ed è cauto anche Piero Formenti, numero uno della Zar Formenti, leader nella produzione di battelli pneumatici: "È ancora presto, e con quello che sta succedendo oggi forse bisogna trovare altre strade, o risolvere i problemi energetici che ci sono», dice. «Intanto si cerca di andare su carene più performanti e risparmiose - aggiunge a proposito del processo di produzione delle barche - per fare in modo che i motori possano consumare meno e i produttori di motori stanno lavorando molto sulla riduzione dei consumi".

Ma innovazione, e sostenibilità, è anche il sistema di controllo qualità dell’aria a bordo installato sull’Amer 120, ammiraglia della Amer Yachts, 35,5 metri di lunghezza, uno dei premiati al Design Innovation award, il premio istituto da Confindustria Nautica e I Saloni nautici: "Un’app scaricabile su tablet collegata a tre sensori, monitora i parametri per la salute, segnala eventuali materiali nocivi nell’aria o polvere e la necessità di ossigenare stanze e salone", spiega Barbara Amerio, direttore sostenibilità del gruppo di famiglia Permare, al lavoro anche sul fronte dei materiali ecosostenibili. "Abbiamo iniziato il secondo ciclo di test per il basalto come materiale sostitutivo per la vetroresina", annuncia. E anche gli accessori si evolvono: come la maniglia antimicrobica e anche intelligente, collegata ai sistemi di sicurezza di bordo di yacht e navi da crociera, che si illumina per fornire informazioni, come indicare le vie di fuga migliori in casi di emergenza, ultima nata della serie della F.lli Razeto e Casareto, che ha presentato al Salone il libro con la storia dei suoi primi cento anni.

IN CODA SOTTO LA PIOGGIA
"La sensazione è molto positiva, anche nella giornata di sabato, con il maltempo, abbiamo avuto code alle biglietterie e code per la visita delle barche. E gli espositori sono soddisfatti, stanno facendo affari": nessun numero, ma il primo bilancio della 62esima edizione del Nautico, tracciato dal direttore generale Marina Stella, è positivo nonostante il sabato di pioggia e la giornata di elezioni.  Il Salone è stato promosso anche sulla nuova conformazione, a dispetto del cantiere per la realizzazione del nuovo Waterfront di levante che per ora ha imposto un percorso obbligato ma che promette spazi nuovi già dalla prossima edizione: "Tanti visitatori, sia italiani sia stranieri - continua Marina Stella - ed è un pubblico non di curiosi ma di interessati all’acquisto. Ci sono stati addirittura armatori che hanno accettato di visitare insieme ad altri lo stesso yacht pur di riuscire a salire a bordo, una cosa che non accadeva prima e che fa capire quanto è forte la voglia di barca". Molti cantieri hanno già firmato contratti.

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