Broker nautici, c’è la legge da 3 anni Ma nessuno può ancora fare l’esame
La figura professionale è stata introdotta nel 2020, il decreto attuativo è del 2021, l’entrata in vigore effettiva risale a gennaio 2022. Ora, perché una Camera di commercio sforni il primo broker nautico, serve ancora una leggina regionale. E l’auspicio nel settore è che non passi un altro anno: “Questo è un caso che mette in evidenza con chiarezza come la normativa cammini a una velocità nettamente inferiore rispetto alla realtà”
A. Qua.
Yacht ormeggiati al Salone nautico di Monaco
(afp)Genova - La figura professionale è stata introdotta nel 2020, il decreto attuativo è del 2021, l’entrata in vigore effettiva risale a gennaio 2022. Ora, perché una Camera di commercio sforni il primo broker nautico, serve ancora una leggina regionale. E l’auspicio nel settore è che non passi un altro anno: “Questo è un caso che mette in evidenza con chiarezza come la normativa cammini a una velocità nettamente inferiore rispetto alla realtà del mercato”, dice Paolo Pessina, presidente di Assagenti, che con Carolina Villa, presidente della commissione Diporto dell’associazione, hanno organizzato durante il Salone nautico un incontro ad hoc su questo tema.
Il mediatore del diporto è una figura attesissima, perché si tratta della professionalità che gestisce usato e noleggi, mercato floridissimo in un momento in cui cantieri sono al top della loro capacità produttiva, con portafogli ordini pieni fino al 2025. Nei fatti, la figura del broker oggi esiste già, con tanto di associazione di categoria, l’Isyba, ma si tratta di personale che per accedere alla professione deve fare l’esame da mediatore marittimo, cioè il broker delle navi mercantili, trovandosi a studiare una materia complessa, ma in gran parte inutile per la carriera futura.
Risultato, oggi nella nautica l’usato e i noleggi sono gestiti per l’80% da soggetti abusivi, senza alcuna abilitazione professionale che garantisca competenza nella gestione del prodotto e indipendenza da soggetti terzi. Il restante 20% è gestito da professionisti che sono passati dalla pratica marittima a quella nautica, o da persone preparatissime a mediare il noleggio di una petroliera tra due armatori, ma senza che questo potrà servire loro nel lavoro quotidiano.
Oggi ogni Camera di commercio deve istituire una commissione per esaminare gli aspiranti broker nautici: una delle proposte emerse durante la kermesse di Confindustria Nautica è quella di chiedere una modifica di questo vincolo, perché specie negli enti che si trovano in città italiane non costiere c’è il rischio che manchino le competenze necessarie per istituire una commissione di questo tipo. Togliendo il vincolo territoriale, le competenze potrebbero essere concentrate in un’unica Camera di commercio. Un ruolo che potrebbe essere giocato proprio da Genova.
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