Riparte il treno fra lo Shijiazhuang International Dry Port e l’Europa
Grazie a questo passo importante le parti coinvolte puntano a rafforzare la cooperazione tra la regione dell’Hebei – che comprende i centri economici e commerciali più importanti della Cina quali Pechino e Tianjin – e l’Europa dell’est.
Elisa Gosti
Un nuovo passo in avanti per il trasporto merci su rotaia, a sostegno dello sviluppo dei traffici commerciali tra Europa e Cina.
Lo scorso 15 luglio, dal Shijiazhuang International Dry Port, nella provincia di Hebei, è partito infatti il primo treno diretto Cina-Ungheria. Destinazione: Bilk Intermodal Terminal a Budapest, con un tempo di transito stimato pari a 18 giorni. Il treno percorrerà la Mongolia, dopo aver passato il confine a Erenhot, e poi viaggerà attraverso la Russia, la Bielorussia, la Polonia e la Repubblica Ceca verso Budapest, seguendo la linea principale.
Un risultato ragguardevole perché viene aggiunto un servizio chiave su una tratta di importanza strategica, dando nuovo e ulteriore slancio alle attività commerciali tra il vecchio continente e Pechino. Il convoglio trasporta 100 teu di moduli fotovoltaici, oltre ad altre merci destinate all’esportazione; il servizio è stato sviluppato in modo congiunto dalla Cangzhou Small and Medium Enterprises Cooperation Zone (un parco industriale destinato alla cooperazione nell’Europa centrale e orientale), dal Hungary-China Business and Logistics Cooperation Park (la prima zona di cooperazione economica e commerciale orientata alla logistica nel lungo raggio realizzata dalla Cina nella regione europea) e dallo Shijiazhuang International Dry Port, che hanno lavorato fianco a fianco per la realizzazione del progetto.
Grazie a questo passo importante le parti coinvolte puntano a rafforzare la cooperazione tra la regione dell’Hebei – che comprende i centri economici e commerciali più importanti della Cina quali Pechino e Tianjin – e l’Europa dell’est. Il numero di treni, nazionali e internazionali, in partenza e in arrivo presso il Shijiazhuang International Dry Port è aumentato di anno in anno, rendendo la città un hub di primaria importanza per l’economia della regione dell’Hebei. Nella prima metà del 2022 Shijiazhuang ha gestito 186 convogli internazionali, registrando un aumento del 125% su base annua, con rotte di collegamento verso 40 paesi e regioni quali l’Unione Europea, l’Asia centrale e Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico).
Le dogane di Shijiazhuang hanno promosso con convinzione il modello “railway express” che consente di effettuare le operazioni doganali con un risparmio di tempo pari a 20 ore e accorcia i tempi di percorrenza complessivi di un giorno e mezzo. Inoltre, vale la pena di menzionare il cosiddetto modello “+Shi Europe” che prevede una raccolta delle merci dalle città e dalle province confinanti con Shijiazhuang e la spedizione all’estero con una modalità unificata: questo modello si è dimostrato molto efficiente dopo il recente lancio del servizio Hebei-Ungheria. Il nuovo collegamento rientra nell’ambito della Belt and Road Initiative portata avanti dalla Cina: entro il prossimo autunno anche la Serbia potrà contare su un servizio ferroviario regolare con la Cina, come annunciato da Martin Koubek, direttore generale di Metrans, società specializzata in logistica e trasporto intermodale.
Il primo treno del servizio è partito da Belgrado con destinazione Wuhan lo scorso 22 giugno, attraversando Bielorussia, Russia e Kazakistan verso oriente. I convogli viaggiano in entrambe le direzioni e l’emergenza Covid gioca un ruolo fondamentale anche in questo meccanismo, considerando che spesso i carichi prevedono consegne verso ovest di dispositivi sanitari quali mascherine e altre attrezzature. Il servizio ferroviario rappresenta una componente fondamentale nell’ambito dei traffici commerciali tra Cina ed Europa: la rotaia è garanzia di maggiore contenimento dei costi e, allo stesso tempo, di maggiore sostenibilità in termini ambientali rispetto al trasporto su gomma e a quello aereo grazie ad una notevole riduzione delle emissioni di CO2 prodotte.
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