Monica Giuliano: "La fabbrica dei cassoni a Vado? Prima di costruire per Genova, finiscano le opere pattuite qui” | Intervista
Questa mattina ci sarà un vertice tra il commissario per la nuova Diga foranea del porto di Genova (e presidente del capoluogo ligure e di Savona) Paolo Emilio Signorini e il ministero dell’Ambiente
di Alberto Quarati
Monica Giuliano, sindaco di Vado Ligure (pugno)
Genova – Questa mattina ci sarà un vertice tra il commissario per la nuova Diga foranea del porto di Genova (e presidente del capoluogo ligure e di Savona) Paolo Emilio Signorini e il ministero dell’Ambiente: la pratica riguarda l’individuazione di altri siti, a fianco di quello di Pra’, per la realizzazione dei cassoni per la nuova infrastruttura.
Tra questi, il più vicino a Genova è Vado Ligure.
“Facciamo una premessa - risponde Monica Giuliano, che di Vado Ligure è il sindaco -. A noi qui nessuno ha ancora detto niente: ho letto che c’è stato un incontro in proposito a Genova, con Signorini, il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi, il sindaco di Genova, Marco Bucci. Però, se c’è un problema e se si deve parlare delle cose che si vogliono fare a Vado, l’Autorità portuale deve venire a parlare con noi, qui”.
Ma su questa ipotesi di realizzare i cassoni a Vado sareste d’accordo?
"Guardi, è assolutamente presto per dire ‘il sindaco dice sì, o il sindaco dice no’. Aspettiamo che l’Authority ci comunichi i suoi progetti. Dopodiché ne discutiamo. Poi se ci saranno le condizioni, non siamo certo quelli che si tirano indietro: noi concepiamo il porto come un unico sistema, al contrario di come spesso viene inteso da qualcuno a Genova. Del resto, la mia amministrazione è quella che ha dato il via libera alla Piattaforma container, dopo che per cinque anni tutto era rimasto bloccato, e oggi l’infrastruttura porta alle nostre casse un milione di euro, che per un Comune di 8.000 abitanti è tantissimo. E siamo quelli che stanno avviando uno dei maggiori progetti di riconversione industriale attualmente in corso nella nostra regione, sul sito che oggi il gruppo Vernazza sta riqualificando, senza aiuti pubblici: le aree dove un tempo c’era il carbone della Centrale elettrica. A Vado il Comune, la sua squadra, fa le sue valutazioni, e se ci sono dei benefici per il territorio porta avanti gli interventi”.
Quali potrebbero essere i punti di discussione con l’Authority?
”Ci sono diversi impegni che sono stati presi e che sin qui non hanno avuto esito. L’Autorità portuale, per esempio, deve ottemperare ancora ad alcuni termini dell’Accordo di programma del 2008, mi riferisco in particolare al polo nautico. Il nostro porto va completato nella parte a Est della banchina container, dal lato verso Savona per intenderci, dove l’Accordo prevedeva la realizzazione di aree per la cantieristica nautica, banchine per il diporto e il conseguente molo frangiflutti. È uno dei pezzi che mancano. Tra un mese partiranno i lavori del raccordo ferroviario, 30 milioni di investimenti, un grande lavoro di Rfi. Ma ad esempio siamo sempre in attesa del casello di Bossarino, ed è assurdo perché quell’opera è una prescrizione del ministero legata proprio alla realizzazione della Piattaforma”.
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