Sandro De Caro: “Via i container vuoti dai terminal del porto di Genova”
“Con la nuova opera di ampliamento di Calata Bettolo, in attesa di ricevere grandi navi oceaniche, in un’area gestita dal più grande armatore al mondo è abbastanza prevedibile un aumento di traffici di circa un milione di teu” ragiona Sandro De Caro, alla guida della Cfm

Il porto di Genova
(ansa)Genova - “Con la nuova opera di ampliamento di Calata Bettolo, in attesa di ricevere grandi navi oceaniche, in un’area gestita dal più grande armatore al mondo con una quota di partecipazione di Hapag Lloyd con Genoa Terminal è abbastanza prevedibile un aumento di traffici da me stimabili in circa un milione di teu nel porto di Genova Sampierdarena - ragiona Sandro De Caro, alla guida della Cfm, società del porto di Genova che opera nel deposito merci, riempimento, svuotamento e movimentazione container -. Il miglior modo per gestire questi traffici è sintetizzato in quattro punti. In primo luogo, bisognerebbe già cominciare a programmare un’apertura dei terminal 24 ore su 24 e, punto secondo, vista la carenza degli spazi dovuta alla conformazione geografica della Liguria è fondamentale che all’interno di questi terminal non vi sia deposito di contenitori vuoti, lasciando spazio ai nuovi traffici: sulle banchine deve sostarci la merce, non i contenitori vuoti. Per quanto mi risulta i porti del Nord Europa all’interno dei terminal hanno solo contenitori pieni e merce sfusa. A mio modesto parere questa dovrebbe essere un’iniziativa del presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini, che ha il potere di emettere un’ordinanza specifica, diversamente il terminalista di fronte a una simile iniziativa andrebbe in difficoltà nei confronti degli armatori”.
Per De Caro, il terzo punto riguarda “le condizioni delle autostrade liguri da e per il porto di Genova, dovute a cantieri infiniti. Dal mio punto di vista il progetto dell’autostrada tra Predosa e Cairo Montenotte è fondamentale. Questo consentirebbe di liberare l’autostrada A7 e la A26 da tutto il traffico che proviene da Francia, Spagna e Portogallo e viceversa, e fornirebbe anche un’ aiuto all’economia turistica evitando code interminabili. Tutto questo favorirebbe anche il nuovo porto di Vado Ligure, gestito da un grande armatore come la Maersk che ha come obbiettivo a breve termine il raggiugimento di 700-800 mila teu. Senza questa opera sicuramente quel terminal non potrebbe sviluppare quell’aumento di traffici. Essendo presidente di categoria con Trasportounito - aggiunge De Caro, venendo al punto quattro - tengo molto al fatto che il porto di Genova a tutt’oggi non ha ancora un autoparco degno del suo nome. Abbiamo dei parcheggi sparsi per la città da stalli limitati a 50-70 unità che creano disagio ai cittadini e un aggravio di costi per le imprese di trasporto. Sono anche anti-economici per i gestori, perché gestire un parcheggio di 50-70 stalli e gestirne uno di 600 ha gli stessi costi. Durante alcuni incontri della mia associazione con le istituzioni, noi come Trasportounito avevamo indicato un’area di circa 80-90 mila metri esterna alla viabilità ordinaria che avrebbe potuto soddisfare questa esigenza in un unico autoparco con un progetto di valorizzazione dell’area. Purtroppo questa proposta non ha mai avuto esito”.
“Quest’area è ancora disponibile per la realizzazione del nostro progetto. Sono a disposizione per qualsiasi interessamento da parte dell’amministrazione pubblica a riguardo. Queste - conclude De Caro - sono una parte delle mie idee a sostegno e incremento dei traffici portuali presenti e futuri, che con buona volontà di tutti potrebbero avere un peso rilevante per un sostanziale rilancio del nostro porto”.
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