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"La Tesla dei cieli? Summa ci faccia vedere i numeri"

Grande curiosità ha suscitato tra i 900 lavoratori di Piaggio Aerospace l’uscita pubblica del fondo svedese Summa Equity, il cui fondatore e managing partner Reynir Indahl in un’intervista esclusiva al Secolo XIX-the MediTelegraph ieri ha reso pubblico il rinnovato interesse all’acquisto

Gilda Ferrari
2 minuti di lettura

Genova - Grande curiosità ha suscitato tra i 900 lavoratori di Piaggio Aerospace l’uscita pubblica del fondo svedese Summa Equity, il cui fondatore e managing partner Reynir Indahl in un’intervista esclusiva al Secolo XIX-the MediTelegraph ieri ha reso pubblico il rinnovato interesse all’acquisto della società aeronautica commissariata da fine 2018. Pur non potendo parlare della procedura di vendita in corso, né delle ragioni per cui nella prima gara la cordata composta da Summa e Phase Motion Control non ha presentato offerta vincolante dopo la trattativa con il commissario, Indahl ha rivelato l’intenzione di fare del P180 la Tesla dei cieli, spiegando di voler investire nel rilancio del gruppo, forte di un capitale gestito dal fondo pari a quattro miliardi e con un occhio alle risorse in arrivo dall’Unione europea sul fronte decarbonizzazione: «È sicuramente apprezzabile che il fondatore di Summa si sia esposto ribadendo il grande interesse per Piaggio. - interviene Christian Venzano, segretario della Fim - Conferma l’importanza di questa azienda e dei suoi prodotti, il suo potenziale per il futuro. Abbiamo apprezzato l’indicazione di voler rilevare l’azienda nella sua interezza, che per noi è il pilastro della possibile cessione che deve contenere l’intera occupazione e la territorialità dei due siti di Genova e Villanova d’Albenga».

Venzano giudica «interessanti piani di sviluppo sulle nuove tecnologie» citati da Indahl, ma chiede «quali siano gli investimenti previsti». «Ci aspettiamo che il prossimo passo sia il completamento delle procedure previste dal disciplinare di gara con il versamento di una offerta vincolante che sarebbe il segnale concreto per poter iniziare a discutere per capire se le intenzioni si sposano con le necessità di Piaggio e dei lavoratori», conclude Venzano. Secondo Stefano Bonazzi, segretario della Fiom, «le dichiarazioni del fondatore di Summa Equity presentano la volontà di investire nel gruppo. Tuttavia - aggiunge - non crediamo che i lavoratori abbiano bisogno di suggestioni. Presentare il futuro di Piaggio come quello della Tesla dei cieli non può che lasciarci freddi. Quello che serve all’azienda oggi è l’arrivo di un acquirente concreto, con un solido piano industriale che garantisca occupazione, redditi e siti industriali. Se tale acquirente sarà la cordata guidata dal fondo scandinavo lo misureremo nel concreto, non sulla base di dichiarazioni».

Per il segretario della Uilm, Antonio Apa, Piaggio «non ha bisogno di soggetti che non rappresentano profili industriali ma fondi di investimento». Apa rileva che la cordata guidata da Summa, di cui fa parte Phase, produttore ligure di motori elettrici, sinora non è riuscita «a produrre un’offerta, tanto da costringere il commissario a indire un nuovo bando. Se Summa vuole acquisire Piaggio deve fare una proposta seria e sensata». La società, intanto, si appresta a partecipare a metà mese al Singapore Airshow, la più grande manifestazione in Asia dedicata all’industria aerospaziale e della difesa.

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