Raffaella Paita: “Aumenti dei pedaggi da revocare: il governo convochi Autostrade” | INTERVISTA
“Il ragionamento vale per tutta Italia, ma per la Liguria ancora di più: come si fa ad aumentare i pedaggi autostradali con i disagi che quotidianamente automobilisti e camionisti devono subire per i cantieri?”. Raffaella Paita, capogruppo in Senato di Italia Viva, attacca il governo
di Simone Gallotti
Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva al Senato (pambianchi - freaklance)
Genova – “Il ragionamento vale per tutta Italia, ma per la Liguria ancora di più: come si fa ad aumentare i pedaggi autostradali con i disagi che quotidianamente automobilisti e camionisti devono subire per i cantieri? È un colpo soprattutto all’economia della nostra regione”. Raffaella Paita, capogruppo in Senato di Italia Viva, attacca il governo, dopo la decisione di aumentare del 2% le tariffe sulla rete autostradale e dice: "Sono preoccupata”.
Perché?
”I danni sono estesi: i maggiori costi dal nostro sistema del trasporto merci su gomma si trasferiranno alla competitività del Paese. Ha presente cosa vuol dire per il sistema portuale ligure?”.
Però non ci sono solo i camionisti.
“Esatto. Questo governo sta distruggendo il ceto medio tra rincari della benzina, inflazione e adesso i pedaggi. Per questo chiediamo che il ministero dei Trasporti adesso intervenga con urgenza”.
Ma come? Ormai l’aumento dei pedaggi è stato stabilito.
“Di fronte a questo disastro, il ministro Salvini deve convocare un tavolo di emergenza con i concessionari autostradali, invece di continuare a inaugurare opere immaginarie”.
Difficile pensare però che l’ennesimo tavolo possa portare all’abbassamento delle tariffe.
”Sbagliato. Il ministero ha la forza necessaria per poter far tornare sui propri passi i concessionari autostradali. Mi spiego: quegli aumenti sono legati alle opere di adeguamento e alle nuove infrastrutture previste dai piani economici delle imprese. Le pare che in Liguria, ad esempio, siano state realizzate? Le gallerie per esempio sono in forte ritardo. E comunque è giusto verificare. E allora perché dobbiamo pagare gli aumenti? Non solo: ora lo Stato è anche concessionario autostradale (detiene una quota di Aspi, ndr) e il dialogo non potrebbe essere più facilitato. È arrivato il momento che il ministero delle Infrastrutture eserciti sul serio le proprie prerogative di controllo sui concessionari, sennò dimostra che è cambiato poco rispetto al passato. Ora è necessario che il governo imponga un dietrofront sugli aumenti a chi gestisce le autostrade, altrimenti il prezzo che pagheremo sarà anche superiore alla stangata del pedaggio”.
Il conto non arriverà solo alle imprese, ma anche alle famiglie.
”Proviamo a elencare: pedaggi autostradali, benzina, energia...Per i bilanci familiari rischia di essere davvero troppo. In questo il governo dimostra di aver disatteso tutte le promesse fatte in campagna elettorale: il video della Meloni non ancora premier e in piena campagna elettorale che andava a fare benzina promettendo il taglio delle accise e dell’Iva, oggi sembra ridicolo. L’ultimo a operare un taglio è stato Mario Draghi. E mentre tutto aumenta, il bravo sindaco di Genova Marco Bucci vuole garantire la gratuità dei mezzi pubblici. Ma la mossa a vantaggio delle fasce più deboli, rischia di essere vanificata dalla stangata del governo”.
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