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Webuild cresce nel mondo, ricavi a sopra gli otto miliardi di euro

Il gruppo Webuild, operatore globale nella realizzazione di grandi infrastrutture, nel 2022 torna in utile. Chiude l'anno con ricavi che salgono a 8,1 miliardi di euro (+22% rispetto al 2021) e un utile netto di 118 milioni di euro (contro una perdita di 56 milioni nel 2021)

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Un cantiere della Webuild

 (ansa)

Roma – Il gruppo Webuild, operatore globale nella realizzazione di grandi infrastrutture, nel 2022 torna in utile. Chiude l'anno con ricavi che salgono a 8,1 miliardi di euro (+22% rispetto al 2021) e un utile netto di 118 milioni di euro (contro una perdita di 56 milioni nel 2021). Il margine operativo lordo (Ebitda) arriva a 572 milioni di euro (+27% sul 2021). Il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,057 euro per ciascuna azione ordinaria e di risparmio.

Nel settore delle costruzioni, la Webuild è un riferimento globale, primo player nel segmento dell’acqua e tra i primi 10 al mondo nel segmento ferroviario e autostradale, con 116 anni di esperienza ingegneristica applicata in 50 Paesi, con 80 mila dipendenti tra diretti e indiretti, di oltre 100 nazionalità: “Chiudiamo il 2022 con risultati in forte crescita e con un posizionamento che consente alla Webuild di affermarsi sempre più come interlocutore strategico per il settore delle infrastrutture in Italia e all’estero - sottolinea Pietro Salini, amministratore delegato del gruppo - contando su una presenza fortemente ancorata nei mercati a basso rischio. Abbiamo raggiunto una dimensione maggiore che ci permette di essere sempre più competitivi, al servizio di clienti e comunità locali per la consegna di infrastrutture di qualità che ne migliorano la vita come metropolitane, ferrovie ad alta velocità, dighe, dissalatori, ponti”. Il fatturato da primato è stato realizzato per il 70% all’estero, in Paesi come Australia, Stati Uniti, Nord Europa, con investimenti in tecnologie innovative per progetti sostenibili e sicuri.

Nel 2022 il portafoglio ordini totale del big player risulta pari a 53,4 miliardi di euro, prevalentemente in Australia, Stati Uniti, Europa e Italia. In tutto il mondo il gruppo ha registrato una crescita di nuovi ordini acquisiti pari a 16,1 miliardi di euro, di cui il 75% da mercati esteri ed il 25% dall'Italia. Webuild, archiviato il 2022, disegna il suo futuro con la roadmap al 2025. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere ricavi pari a 10,5-11 miliardi di euro al 2025 (+32% rispetto al 2022), con l'80% dei ricavi nel triennio in paesi a basso rischio, e un Ebitda tra i 990 milioni e un miliardo di euro.

La politica del gruppo punta anche sugli investimenti in innovazione, tecnologia, sicurezza ed ambiente per rafforzare sempre di più il suo ruolo di partner per i clienti nel processo di transizione climatica ed energetica: “Prevediamo che il mercato dell’acqua si espanderà rapidamente a causa della crescita della popolazione e della scarsità di acqua” spiega Salini. 

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