Rina, Salerno: “A fine anno entrano partner internazionali”
Rimescolamenti in vista per la compagine azionaria del gruppo Rina, come spiega l’amministratore delegato Ugo Salerno. I fondi italiani Vei Capital e Vsl, insieme agli statunitensi di Nb Reinassance riuniti nel veicolo Naus che controlla il 27% della società, sono in uscita
di Alberto Quarati
Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato del Rina
Rimescolamenti in vista per la compagine azionaria del gruppo Rina, come spiega l’ad Ugo Salerno. I fondi italiani Vei Capital e Vsl, insieme agli statunitensi di Nb Reinassance riuniti nel veicolo Naus che controlla il 27% della società sono in uscita, e ora il gruppo cerca nuovi partner, anche internazionali: “L’obiettivo - spiega Salerno - è quello di operare nuove acquisizioni. In Italia, che oggi è il nostro miglior mercato, ma anche all’estero, e in particolare negli Stati Uniti, che oggi per trasparenza, regole e opportunità rappresentano lo scenario migliore per intraprendere o rafforzare una crescita internazionale. L’obiettivo è chiudere l’operazione entro la fine dell’anno, ma a livello azionario gli equilibri non cambieranno: la quota destinata ai soggetti finanziari, penso in particolare ai private equity che hanno l’esperienza giusta per guidarci in un ulteriore percorso di fusioni e acquisizioni, sarà sempre intorno a un terzo del capitale, forse poco più, come oggi”.
I campi su cui investire? “Aerospazio e tecnologie per la difesa - risponde Salerno - perché si tratta di due settori ideali per un gruppo come il nostro, che si occupa del trasferimento di competenze. Molta della tecnologia utilizzata in ogni settore civile nasce da lì. Non cerchiamo, per il momento, l’investimento sul nucleare: stiamo infatti concentrando il nostro interesse sui mini-reattori modulari, tecnologia che è in fase di sviluppo. Per questo al momento possiamo solo affiancare le società che stanno lavorando su questi progetti”.
A proposito di crescita estera il Rina, che chiuderà il 2022 con circa 680 milioni di fatturato e 5.000 lavoratori a tempo indeterminati, ieri ha annunciato l’acquisizione negli Stati Uniti (per un prezzo stimato dal mercato di circa 50 milioni) della Patrick Engineering, società di consulenza ingegneristica attiva principalmente nei settori infrastrutture, trasporti ed energie rinnovabili, con sede a Chicago. L’azienda, con ricavi lordi pari a circa 82 milioni di dollari, 340 dipendenti e 19 uffici nel Nord Est degli Stati Uniti, sarà completamente integrata all’interno della Rina Consulting, la controllata del gruppo attiva nel settore dell’ingegneria: “Grazie alla Patrick Engineering - spiega Salerno - avremo un’opportunità per crescere nel mercato delle infrastrutture del Nord America, dove l’amministrazione Biden ha in corso un piano da 1.600 miliardi di dollari”. Con quest’ultima mossa, i dipendenti del Rina negli Stati Uniti diventano 500, con uffici a Washington, Fort Lauderdale e Houston.
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