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«Gettata in mare dentro una valigia»

Genova - L’ipotesi è degna di un film dell’orrore: la donna scomparsa dalla crociera con la famiglia potrebbe essere stata uccisa, nascosta in una valigia e gettata in mare.È L’ultimo sospetto che emerge dalle indagini sulla sparizione di Xing Lei Li, 36 anni, la donna di origini cinesi di cui si sono perse le tracce

Marco Grasso
2 minuti di lettura

Genova - L’ipotesi è degna di un film dell’orrore: la donna scomparsa dalla crociera con la famiglia potrebbe essere stata uccisa, nascosta in una valigia e gettata in mare.

È L’ultimo sospetto che emerge dalle indagini sulla sparizione di Xing Lei Li, 36 anni, la donna di origini cinesi di cui si sono perse le tracce durante un viaggio che ha toccato varie città del Mediterraneo, tra cui Genova, insieme al marito Daniel Belling, 45 anni, irlandese, tecnico della Apple, e ai due figli di 6 e 4 anni. «Credo che mia moglie sia scesa quando siamo arrivati in Grecia - è la versione fornita alla magistratura dall’uomo, arrestato lo scorso 20 febbraio e indagato per omicidio - Non ha salutato i bimbi per non farli preoccupare. Lo aveva già fatto in Irlanda un’altra volta. Certo, ora vorrei sapere come sta, se è tutto a posto. Comincio ad essere un po’ preoccupato».

Fra in pochi dati certi, fino a questo momento, c’è il fatto che Genova rimane l’ultima sosta di cui ci sono testimonianze. Fra queste c’è il racconto di un commerciante del centro storico, che ha riferito di un violento diverbio, al termine del quale il marito avrebbe tirato un paio di scarpe alla moglie. La Msc registra la presenza di Xing Lei Li alle 13.15 del 10 febbraio (la nave era salpata il 9 da Civitavecchia). La cruise card, il tesserino che la compagnia fornisce ai passeggeri per documentare sbarchi e imbarchi, certifica il suo ritorno dall’escursione di Genova. Da allora più nulla. Per altri dieci giorni, fino al ritorno nello scalo laziale: la donna sparisce e, soprattutto, nessuno ne denuncia la scomparsa. La “Magnifica” tocca i porti di mezzo Mediterraneo: Malta, Grecia e Cipro, ma l’allarme scatta solo il 20 febbraio. Sono le 13 di lunedì quando la nave è già attraccata da cinque ore alle banchine di Civitavecchia. Ed è a quel punto che scatta l’alert di Msc. «Sono scesi tutti i passeggeri tranne una», spiegano i marittimi ai poliziotti. Il marito viene rintracciato nello spazio di poche ore e bloccato a Ciampino mentre sta per partire con un volo Ryanair per Dublino, insieme ai figli. Anche i bimbi, assistiti da uno psicologo, sono stati interrogati: «Una sera papà ci ha chiesto di rimanere in camera, ha detto che doveva uscire con la mamma. Ma è tornato da solo. E ogni volta che gli chiedevamo dove fosse andata lei, rispondeva sempre in maniera strana, insistevamo e ci ha detto di stare tranquilli».

L’avvocato difensore di Bellings ha presentato un’istanza di scarcerazione, per ottenere almeno la detenzione domiciliare. La versione dell’irlandese ha ancora troppi punti oscuri secondo gli inquirenti. Ma il caso rimane un giallo a tutti gli effetti: della presunta vittima non è mai stato trovato il corpo.

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