Gas, la capacità di Panigaglia è 3,5 miliardi di metri cubi l'anno
Il presente e il futuro delle forniture di metano in Italia passa e passerà ancora dalla Spezia. Al centro di tutto c’è sempre il rigassificatore di Panigaglia che oggi non è a pieno regime, ma che è comunque uno dei tre attivi tanto da essere indispensabile sin da subito.
R. S.
La Spezia - Il presente e il futuro delle forniture di metano in Italia passa e passerà ancora dalla Spezia. Al centro di tutto c’è sempre il rigassificatore di Panigaglia che oggi non è a pieno regime, ma che è comunque uno dei tre attivi tanto da essere indispensabile sin da subito. In queste ore il governo, per ridurre la dipendenza dal gas naturale russo (nel 2020 il riferimento era il 43% delle importazioni), ha deciso di potenziare la capacità di rigassificazione in modo da poter acquistare più gas liquefatto (Gnl), ovvero metano trasportato dalle navi e non è legato a tubazioni fisse. La previsione è che questo gas arriverà principalmente dal Qatar, dagli Stati Uniti, e sul più lungo periodo, dal Congo e dall’Angola. L’obiettivi è dotarsi di una capacità di rigassificazione aggiuntiva di 24 miliardi di metri cubi nei prossimi 12-18 mesi, ma su questa previsione, indicata dallo stesso governo, i tempi sono tiranni.
Proprio per questo il rigassificatore di Panigaglia diventa essenziali già da ora. La capacità attuale di rigassificazione (il metano viaggia liquido sulle navi e deve essere ritrasformato in gas) giornaliera massima di metano liquefatto che è realizzabile a Panigaglia è di 17.500 metri cubi, e in un anno di esercizio la massima quantità di gas che può essere immessa nella rete di trasporto è 3,5 miliardi di metri cubi. È ben poco nell’ambito del consumo nazionale, ma è una quantità strategica sino ad ora per gestire far entrare metano nella rete nazionale senza attendere nuovi impianti. Non è infatti più un’ipotesi che a Panigaglia, con l’urgenza della crisi, venga richiesto un regime maggiore, con un aumento del traffico navale (circa 90 arrivi annui).
Nel 2020, il dato di riferimento è questo ed il 2021 non è molto dissimile, l’impianto infatti ha lavorato circa 2,52 miliardi di metri cubi, quindi ha ancora un buon margine senza dover prevedere nuovi potenziamenti o interventi strutturali. Ad oggi, ma questo è scontato, non sono previsti progetti di potenziamento del sito, anche perché una modifica infrastrutturale nel richiederebbe lo stop e nessuno può permettersi di non averlo in funzione. Questo non vuol dire che come in passato non ci sia la possibilità di studiare la ristrutturazione dello stabilimento in chiave più performante. Per costruire un nuovo rigassificatore ci vuole tempo ed il metano serve praticamente adesso, quindi il primo passo sarà a portare al massimo regime lo struttura attuale. Sull’ipotesi di un programma che prevede una modifica di Panigaglia per aumentarne la capacità si è espresso presidente della Provincia della Spezia, Pierluigi Peracchini: "Sulla necessità di potenziare la rete di ingresso del metano in Italia non possiamo che essere concordi, ma se dovrà prevedere anche un intervento su Spezia questo potrà avvenire solo con un impianto offshore, non con un incremento di attività o capacità del sito di Panigaglia".
Il riferimento è quello al programma, autorizzato dal governo, per fare in modo che Snam, proprietaria anche di Panigaglia, provveda all’acquisto di una nave da rigassificazione e al noleggio di una seconda unità. Si tratta di veri e propri rigassificatori galleggianti che possono essere utilizzate finché servono e tolte in qualsiasi momento.Uno dovrebbe andare in Toscana, a Piombino, l’altro è ancora da collocare, ma in ogni caso necessita di un punto di collegamento con la rete e su questo il terminal di Panigaglia è più che idoneo. Intanto sul rigassificatore spezzino è in corso di attuazione un progetto che lo renderà in grado anche di rifornire direttamente le navi ed i veicoli stradali pesanti, i camion, che hanno come carburante proprio il Gnl.
Si tratta di un programma che prevede l’utilizzo di bettoline per caricare il metano a Panigaglia e poi rifornire direttamente le navi alla fonda non solo a Spezia, ma anche in altri porti vicini, tipo Genova. Ci sarà poi uno speciale pontone che trasporterà, dal porto spezzino, i camion cisterna a Panigaglia per caricare il Gnl per autotrazione.
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