Bettoline e impianti per Gnl, via ai contributi
Il Decreto ministeriale 191 del 27 giugno 2022 avvia le erogazioni di contributi per navi di nuova costruzione per effettuare attività di bunkeraggio e per la realizzazione di impianti di liquefazione gas e di punti di rifornimento di Gnl e Bio-Gnl
Arianna Perotti*
Genova - Il Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza all’art. 2 ter lett. c) aveva previsto lo stanziamento di 220 milioni di Euro per il finanziamento, nella misura massima del 50%, di interventi destinati:
1) alla realizzazione di impianti di liquefazione di gas naturale sul territorio nazionale necessari alla decarbonizzazione dei trasporti e in particolare al settore marittimo;
2) alla realizzazione di punti di rifornimento di gas naturale liquefatto (Gnl) e Bio-Gnl in ambito portuale con le relative capacità di stoccaggio; e
3) all’acquisto delle unità navali necessarie a sostenere le attività di bunkeraggio a partire dai terminali di rigassificazione nazionali.
Il decreto ministeriale n. 191 del 27 giugno 2022 (il cd. Decreto Giovannini) ha definito la procedura per la presentazione delle domande di ammissione al contributo, nonché i criteri e le condizioni per beneficiare della relativa erogazione dando così forma e concreto avvio agli stanziamenti previsti lo scorso anno dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (Pnc).
In particolare le risorse stanziate dal Pnc saranno destinate a finanziare tre diverse tipologie di intervento: 90 milioni di Euro saranno destinati alla realizzazione di impianti di liquefazione del gas naturale, 40 milioni alla realizzazione di punti di rifornimento di Gnl e Bio-Gnl in ambito portuale, e 90 milioni all’acquisto di navi di nuova costruzione e di tipo idoneo al trasporto di Gnl e Bio Gnl per effettuare attività di bunkeraggio nave-nave.
Per la realizzazione degli impianti di liquefazione e la realizzazione dei punti di rifornimento di Gnl e Bio-Gnl in ambito portuale i lavori dovranno essere conclusi entro il 31 marzo 2026, mentre l’acquisto di unità navali di nuova costruzione dovrà avvenire entro il 31 marzo 2025. Tuttavia, la Direzione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (Mims) si riserva di ammettere al contributo anche interventi che richiedano un tempo più lungo in presenza di circostanze o condizioni tecniche che dovranno essere puntualmente e debitamente motivate dal richiedente.
Destinatari dei contributi saranno quindi gli operatori economici produttori e distributori di Gnl e Bio-Gnl e, per quanto riguarda le navi da impiegarsi per effettuare attività di bunkeraggio, le imprese armatoriali di cui all’articolo 265 del codice della navigazione che si impegnino a garantire il servizio di rifornimento di Gnl e/o Bio-Gnl con le unità navali acquistate con le risorse erogate.
Le domande dovranno essere presentate, a pena di esclusione, dalle ore 9:00 del 10 luglio 2022 fino alle ore 13:00 del 10 settembre 2022 tramite posta elettronica certificata. Secondo un comunicato del Mims del 27/06/2022, la graduatoria per l'ammissione dei progetti al contributo verrà definita entro il 30 settembre 2022.
Per quel che riguarda le domande presentate in relazione alle unità navali per il bunkeraggio, il richiedente dovrà attestare sia la qualità di impresa armatoriale ex art. 265 del codice della navigazione sia dichiarare il proprio impegno per i cinque anni successivi all’erogazione definitiva del contributo a far operare l’unità navale da imprese di navigazione avente stabile organizzazione in Italia. Dalla lettura del Decreto Giovannini sembra dunque che il soggetto ultimo che opererà l’unità navale possa essere diverso dal soggetto richiedente. In aggiunta, il richiedente dovrà anche attestare che le unità navali per le quali viene richiesto il contributo siano di nuova costruzione e di tipo idoneo al trasporto di Gnl/Bio Gnl per le attività di bunkeraggio nave-nave certificata da un Organismo autorizzato, ovvero uno degli di enti di classificazione navale riconosciuti dalla bandiera italiana.
Il richiedente dovrà poi attestare la data presunta di inizio dei lavori di realizzazione della nave fornendo, ove esistente, copia del contratto per la realizzazione dell’unità navale con la ditta esecutrice o di un preliminare di contratto recante la promessa di realizzazione. Il contratto dovrà comunque essere sottoscritto entro il mese di febbraio 2023 pena la revoca del finanziamento.
Il procedimento di valutazione delle domande di ammissione si comporrà di una fase istruttoria e di una decisoria. La prima delle due fasi verrà svolta dalla Direzione generale per la Vigilanza sulle Autorità di Sistema Portuale del Mims e sarà volta a verificare non solo la sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi del richiedente, ma anche la completezza della documentazione presentata e la sussistenza dei requisiti minimi identificati nel decreto per la realizzazione degli interventi oggetto di possibile finanziamento. La seconda fase, quella decisoria, verrà invece espletata da una apposita commissione sulla base della qualità del progetto dell’intervento; delle prospettive di impatto dell’intervento sulla filiera produttiva dell’ambito territoriale di riferimento e del contributo all’efficientamento energetico e alla sostenibilità ambientale.
L’erogazione del finanziamento sarà soggetta alla costituzione da parte dell’assegnatario di una garanzia fideiussoria di importo pari all’entità del contributo erogato. La garanzia fideiussoria dovrà essere rilasciata da idoneo istituto bancario o assicurativo e dovrà garantire in caso di eventuale mancata realizzazione (totale o parziale) dell’intervento oggetto di contributo nonché dell’eventuale adozione di informazione antimafia interdittiva e in caso di eventuali dichiarazioni mendaci rese nell’ambito della fase istruttoria del procedimento di ammissione all’erogazione dei fondi.
Il contributo sarà erogato in diversi momenti: 20% a titolo di acconto all’avvio dei lavori di realizzazione, 60% a stato avanzamento dei lavori in massimo cinque rate e l’ultimo 20% entro 120 giorni dalla conclusione dei lavori.
Il Decreto Giovannini prevede anche serie di controlli da parte della Direzione del MIMS che avrà la facoltà di verificare la congruità delle voci di costo rispetto al mercato nazionale e comunitario di riferimento e di chiedere all’assegnatario dei contributi appositi ed idonei giustificativi.
Il provvedimento di concessione dei contributi potrà essere revocato o annullato per diversi motivi fra cui la reiterata carenza documentale o la grave negligenza o eventuali omissioni nella realizzazione degli interventi oggetti di contributo tali da comprometterne la conclusione nei tempi previsti ovvero rendere non perseguibili le finalità di pubblico interesse.
*Avvocato, Of Counsel di Dardani Studio Legale
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