Fincantieri pronta a rompere con Wartsila
La controffensiva italiana è affidata a Fincantieri. Perché a preoccupare adesso è il destino della filiera cantieristica italiana. Con la chiusura della linea produttiva di Wartsila a Trieste, è scattato l’allarme rosso per i circa 40 motori che servono al gruppo guidato da Pierroberto Folgiero
Simone Gallotti
Genova - La controffensiva italiana è affidata a Fincantieri. Perché a preoccupare adesso è il destino della filiera cantieristica italiana. Con la chiusura della linea produttiva di Wartsila a Trieste, è scattato l’allarme rosso per i circa 40 motori che servono al gruppo guidato da Pierroberto Folgiero per completare le future commesse. E così ieri Fincantieri ha fatto sapere di essere pronta a interrompere le collaborazioni strategiche per l'innovazione di prodotto su motori green con Wartsila "non ritenendo di poter continuare la partnership con il gruppo finlandese". Lo ha annunciato proprio l’amministratore delegato di Fincantieri nel corso di un incontro tra i vertici dei due gruppi, sollecitato proprio dall’azienda italiana.
Sul tavolo convocato in seguito alla vertenza che ha portato Wartsila alla decisione di licenziare 450 persone dello stabilimento italiano, c’era proprio il futuro della filiera e Folgiero è preoccupato. Nel corso dell'incontro, da quanto è trapelato, l'amministratore delegato di Fincantieri avrebbe rimarcato una "posizione estremamente risoluta" manifestando "estremo disappunto" per la situazione. Oltre a quella descritta, sarebbe un’altra la tematica sul tavolo: Fincantieri avrebbe prospettato l'intenzione di valutare tutte le azioni di natura legale, contrattuali ed extracontrattuali, per proteggere i propri interessi. Il riferimento è agli ordini assegnati allo stabilimento Wartsila di San Dorligo della Valle e al piano previsto delle consegne: "L’incontro con la Regione e con gli altri interlocutori è andato in maniera aperta e costruttiva. Chiaramente in questo momento Wartsila Italia conferma il piano annunciato e farà comunque tutto il possibile per le proprie maestranze per cercare di trovare un futuro".
Andrea Bochicchio, presidente di Wartsila Italia al termine del vertice non può fare altro che confermare quanto deciso in Finlandia: "In questo momento - ha aggiunto ancora Bochicchio - non posso dire di più, siamo attenti a quelli che sono i nostri lavoratori e cercheremo di andare avanti. Abbiamo preso atto di quando ci è stato detto dalla presidenza e lo riporteremo al management finlandese e ci troveremo molto presto ai tavoli sia qua che al ministero dello Sviluppo economico". Ritirerete la procedura di licenziamento? "In questo momento - ha aggiunto - non siamo in condizioni di ritirare la procedura di licenziamento. Ci hanno accusato di aver mentito ma non ho capito perchè e questo non è vero ha poi precisato a una precisa domanda. Quando avete saputo di questo piano per Trieste? "I vertici di Wartsila Italia hanno saputo della decisione il 13 luglio scorso. Ci hanno informato quando è stata pesa la decisione all’interno del board di Wartsila Corporation". E la stessa azienda in serata non ha potuto fare altro che provare a ribadire i programmi: "Nei prossimi anni l'Italia e Trieste resteranno importanti per l'Azienda con le attività di Ricerca&Sviluppo, vendita, project management, sourcing, assistenza e formazione".
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